Roma – Presenti nel nuovo Ddl ‘Tutela Agroalimentare’ (leggi) alcune disposizioni specifiche per la filiera lattiero casearia. In particolare, il testo vieta l’utilizzo del termine ‘latte’ e delle denominazioni lattiero casearie per referenze vegetali (i.e. uso improprio del termine ‘latte’) se non accompagnate dalla denominazione corretta (p.e. latte di mandorla venduto come sostitutivo senza distinzione). Sanzioni da 4mila a 32mila euro o fino al 3% del fatturato dell’azienda sanzionata (tetto max 100mila euro).
Viene inoltre istituita una piattaforma informatizzata nazionale per tracciare i movimenti del latte bufalino e dei derivati in modo da evitare frodi, doppie mungiture non dichiarate o triangolazioni illecite. Introdotto infine un piano straordinario nazionale con controlli a campione su tutta la filiera: mungitura, trasporto, trasformazione e commercializzazione dei prodotti. Perfezionato infine un sistema di vigilanza ufficiale continua e permanente, prevedendo l’uso di prove di laboratorio per l’origine geografica del latte e dei prodotti di trasformazione, accertando l’uso di latte non fresco. Sanzioni da 6mila a 48mila euro o fino al 3% del fatturato dell’azienda sanzionata (tetto max 150mila euro).