Direttiva Sup: la ‘via italiana’ non piace all’Ue. E ora si rischia la procedura d’infrazione

2022-01-17T15:41:37+02:0017 Gennaio 2022 - 15:41|Categorie: Mercato, Tecnologie|Tag: , , , , |

Bruxelles (Belgio) – L’Italia rischia di ricevere una procedura d’infrazione per errata applicazione della Direttiva Sup, la normativa europea sulla plastica monouso, a causa delle deroghe introdotte nel suo recepimento. La normativa è infatti entrata in vigore lo scorso 14 gennaio, dopo pubblicazione in Gazzetta ufficiale, sebbene un parere circostanziato della Commissione Ue, inviato a dicembre, obbligasse l’Italia a rimandarne l’applicazione di sei mesi dall’avvenuta notifica (quindi fino al 23 marzo). Due, come riporta Policy Europe, i punti del dlgs su cui Bruxelles è in disaccordo: il primo è il sottile rivestimento in plastica (lining o coating) che l’Italia ha arbitrariamente fissato a “un peso inferiore al 10% rispetto al peso totale del prodotto”; il secondo riguarda l’esclusione, prevista dalla normativa di recepimento italiana ma non da quella originale della Commissione, della plastica biodegradabile e compostabile per gli articoli monouso di cui è vietata l’immissione sul mercato: piatti e posate (non i bicchieri), cannucce, agitatori per bevande, aste per palloncini, bastoncini cotonati e alcune tipologie di contenitori in polistirene espanso.

Torna in cima