Doc Prosecco: crescono le performance a valore, confermato l’arrivo della versione rosé

2019-05-28T11:34:15+02:0028 Maggio 2019 - 12:00|Categorie: Vini|Tag: , , , , , , |

Treviso – Crescono i numeri della Doc Prosecco, con performance a valore proporzionalmente migliori degli incrementi a volume. A evidenziarlo è il presidente del Consorzio di tutela, Stefano Zanette, nell’illustrare i dati di chiusura del bilancio 2018 della Denominazione. La più diffusa tra le bollicine made in Italy ha fatto registrare nell’ultima vendemmia una produzione di 3,6 milioni di ettolitri, cioè il +10,7% rispetto all’anno precedente. Ma è la dimensione del valore che ha fatto segnare l’accelerazione più marcata con un +13,4% sul 2017, a 2,369 miliardi di euro, grazie alla vendita di 466 milioni di bottiglie. “Il valore va preservato nel tempo”, sottolinea Zanette. “Solo con una visione che vada oltre la contingenza, oltre l’oggi, saremo in grado di dare al Prosecco Doc anche un domani. Non posso non ribadire l’assoluta necessità che ciascuno si faccia carico della responsabilità derivante dall’utilizzo della Denominazione, nei confronti propri e degli altri”. In attesa del disco verde delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e, infine, il timbro definitivo del Comitato nazionale vini del Governo, confermata ufficialmente, poi, la modifica del disciplinare finalizzata a dar vita a una versione rosé. Questa novità sarà frutto dell’aggiunta, alle uve Glera, di una quota di Pinot nero compresa fra il 10% e il 15%, con indicazione in etichetta dell’annata e immissione nel mercato dal 1° gennaio successivo alla vendemmia. “Sarà un modo molto interessante di diversificare l’offerta”, sottolinea il presidente del Consorzio. “E credo sarebbe possibile produrre, dopo la vendemmia del 2020, dai 15 ai 20 milioni di bottiglie rosé sui 464 milioni complessivi prodotti nella Denominazione Prosecco Doc”.

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