Pyongyang (Corea del Nord) – “La situazione alimentare per il popolo è tesa e peggiora, il settore agricolo ha fallito l’obiettivo nella produzione di cereali”. Con queste parole il capo di stato nordcoreano Kim Jong-un ammette le gravi lacune produttive che il Paese si trova ad affrontare. A riportare la notizia è il Corriere della Sera. La colpa sarebbe da imputare alle condizioni climatiche sfavorevoli che si sono abbattute sulla nazione. Tra cui violenti tifoni e una lunga siccità. A cui si aggiungono le restrizioni dettate dalla pandemia, che hanno costretto a chiudere la frontiera con la Cina, unica rotta commerciale praticabile. Le stime elaborate dalla Fao (Organizzazione delle Nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura) evidenziano che se il deficit produttivo non sarà colmato con importazioni e aiuti internazionali, tra agosto e ottobre potrebbe verificarsi una grave crisi alimentare. Lo scorso anno è mancato un milione di tonnellate di approvvigionamento. E secondo l’agenzia sudcoreana che monitora il Nord, nel 2021 mancheranno 1,35 tonnellate di alimenti. Sembra, inoltre, che la propaganda nazionale abbia invitato i cittadini a riciclare qualsiasi tipo di materiale: dalla plastica al vetro, fino alla stoffa e alla carta.
ESTERI
Corea del Nord: produzione cerealicola in netto calo. Si teme una grave crisi alimentare
RepartoGrafico2021-06-17T10:05:20+02:0017 Giugno 2021 - 10:05|Categorie: Grocery, Mercato|Tag: Corea del nord, corriere della sera, Fao, Kim Jong-un|
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