Export carne suina Usa: a marzo, -31,7% su base tendenziale. L’analisi di Teseo by Clal

2022-05-10T11:12:31+02:0010 Maggio 2022 - 11:12|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|

Sermide (Mn) – A marzo, gli Stati Uniti hanno esportato circa 250mila tonnellate di carne suina, segnando un +4,6% rispetto a febbraio (che, però, ha solo 28 gg) ma un -31,7% rispetto a marzo 2021. Per spiegare la situazione, Teseo by Clal osserva un periodo di riferimento più ampio: nel primo trimestre del 2022, l’export di carni suine dagli Usa ha rallentato del 22,3% su base tendenziale, in un momento (gennaio-marzo 2021) comunque collocato su volumi di export più elevati rispetto, ad esempio, al primo trimestre del 2019. Quindi, forse, si può parlare di un riallineamento verso valori precedenti. Ma come si spiega, in ogni caso, questa frenata dell’export? Secondo Teseo, una prima risposta potrebbe arrivare dalla Cina: la produzione cinese di carne suina sta aumentando e si sta avvicinando ai livelli precedenti allo scoppio della peste suina africana (2018-2019). È logico, dunque, che Pechino abbia ridotto le importazioni per favorire i propri allevatori. Esiste però anche un altro motivo, che potrebbe aver rallentato l’export dagli Stati Uniti alla Cina (-75,3% a marzo): vale a dire la politica ‘Zero Covid’ del governo cinese, che fra lockdown, calo dei consumi alimentari, ingorghi al porto di Shanghai, sta rallentando le operazioni di arrivo in porto delle merci e gli acquisti in generale. La Cina, infatti, nel primo trimestre del 2020 e anche del 2021 è risultata essere il primo Paese di destinazione dell’export di carni suine statunitensi. E oggi non è più così. Osservando i dati, il Messico è ritornato essere la prima meta in volume (+39,8% rispetto ai primi tre mesi del 2021), seguito da Giappone e Corea del Sud, che si collocano davanti a Cina e Canada. Ora, se l’export degli Usa si concentrerà sul corto raggio potrebbe entrare in competizione con l’Ue? Secondo le previsioni Usda, gli Usa nel 2022 si confermeranno al secondo posto dietro l’Ue come esportatori mondiali di carne suina, seppure con una contrazione delle vendite degli Stati Uniti del 6,2% rispetto al 2021. Anche le produzioni di carne suina dovrebbero diminuire del 2,2% sul 2021, per effetto di un incremento dei costi aziendali che stanno riducendo i ristalli. Il calo della mandria di scrofe negli Usa (quasi il -6% negli ultimi tre anni) è legato anche alle perdite economiche subite dagli allevatori nel 2018-19, prima della pandemia.

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