Roma – Riccardo Ricci Curbastro, numero uno di Federdoc, organismo che riunisce i Consorzi di tutela, risponde alle dichiarazioni rilasciate, nei giorni scorsi, a Il Sole 24 Ore da Sandro Boscaini, presidente di Federvini. Boscaini aveva criticato la bozza del testo unico sul vino, perché non presenta novità proprio nella disciplina dei, a suo avviso troppi nel comparto del vino italiano, Consorzi. “Superato lo stupore iniziale è subentrato un vero e proprio disappunto per i contenuti delle dichiarazioni che destano, quanto meno, perplessità e interrogativi”, ha dichiarato Ricci Curbastro. “Non dovremmo essere noi a ricordare a Boscaini che i Consorzi di cui parla rappresentano circa 120 Denominazioni e l’85% dell’intera produzione a Do nazionale”. Il numero uno di Federdoc ha poi aggiunto: “Vorrei sottolineare che sulla questione del numero eccessivo delle Denominazioni mi trovo perfettamente allineato, sottolineando però come Federdoc ha più volte nel corso degli anni denunciato questa situazione e in più di un’occasione ha ribadito la necessità di razionalizzare il settore. Per il bene del mondo del vino italiano che dovrebbe, e ribadiamo dovrebbe, stare a cuore a tutti noi”.
Federdoc vs. Federvini: Ricci Curbastro replica a Boscaini su Consorzi e Doc
RepartoGrafico2015-03-20T15:06:51+01:0020 Marzo 2015 - 15:06|Categorie: Vini|Tag: consorzi, Denominazioni, Federdoc, Federvini, Il Sole 24 Ore, Riccardo Ricci Curbastro, Sandro Boscaini|
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