• Antonio Cellie

Fiere Parma: la crescita continua

2024-07-19T12:13:22+02:0019 Luglio 2024 - 12:40|Categorie: Aperture del venerdì, Fiere, in evidenza|Tag: , , |

Ottimi risultati per l’ente fieristico, che ha chiuso il 2023 con 41 milioni di ricavi e un Ebitda di quasi 14 milioni. Le alleanze in Italia e all’estero, a partire dall’intesa Cibus-Tuttofood. La parola ad Antonio Cellie, amministratore delegato.

Quali sono i dati più recenti di Fiere Parma, in particolare in relazione al piano industriale?

Fiere di Parma ha chiuso il 2023 con oltre 41 milioni di ricavi, un Ebitda vicino ai 14 milioni e una posizione finanziaria netta di 15 milioni di euro. Abbiamo disponibilità di cassa per oltre 25 milioni di euro da utilizzare per investimento sul quartiere e sul portafoglio prodotti. Sono risultati migliori del pre-Covid, che fanno del nostro polo fieristico un caso pressoché unico non solo a livello nazionale, ma anche europeo. Di fatto abbiamo raggiunto con un anno di anticipo gli obiettivi fissati dal precedente piano industriale (80 milioni di ricavi e oltre 20 milioni di Ebitda per biennio), e ora siamo pronti a mettere in cantiere un nuovo piano con investimenti per oltre 30 milioni di euro al fine di crescere attraverso acquisizioni mirate di altri saloni e di società che organizzano eventi fieristici in Italia e in Europa.

Come si svilupperà la partnership tra Cibus e Tuttofood?

L’obiettivo è rafforzare entrambi gli eventi: Cibus icona del Made in Italy e Tuttofood come piattaforma globale e di tendenza per gli espositori del food&beverage di tutto il mondo. La logica che guida i nostri eventi food&beverage è quella di offrire un’esperienza non solo fieristica ma anche educativa per accompagnare i mercati – anche lontani – verso nuovi e contemporanei modelli alimentari.

Sono previste collaborazioni con altri enti fieristici italiani?

Noi siamo sempre aperti alla collaborazione su progetti e prodotti specifici con tutti gli operatori che possano creare valore con noi. Lo abbiamo fatto in passato con piccoli quartieri come Napoli e Padova, abbiamo una joint venture paritetica con Colonia, stiamo collaborando fattivamente con il nostro socio Fiera Milano e abbiamo proposto a Firenze una collaborazione a tre con Pitti. Abbiamo anche lavorato con Verona su Bellavita. E consideriamo sempre auspicabile un processo di convergenza con Bologna e Italian Exhibition Group (Rimini e Vicenza) in tema di gestione di facilities e infrastrutture che possano aumentare la competitività del nostro sistema fieristico regionale.

Come intendete sviluppare l’alleanza con Koelnmesse?

L’accordo siglato con Koelnmesse metterà a disposizione la sua rete internazionale per l’edizione 2025 di Tuttofood, per sviluppare il suo posizionamento globale attraverso il network che organizza Anuga e Ism. Parallelamente, anche Cibus potrà godere dei vantaggi del know how degli storici partner di Colonia, soprattutto sul fronte dei visitatori internazionali, come già avviene dal 2015 per Cibus Tec. Grazie a questa alleanza, ha raggiunto infatti risultati record nel 2023, superando – caso unico in Europa – i numeri pre-Covid del 2019.

Ci sono progetti in corso per un’ulteriore internazionalizzazione di Fiere Parma?

Stiamo valutando alcuni target e nuovi progetti nell’Europa dell’Est e in particolare in Polonia e nei Balcani. Bellavita – che nel frattempo è sempre più l’European Pizza Show – da Londra sta guardando ad altre opportunità di ‘co-location’ anche overseas. Manterremo comunque un approccio molto prudente come in passato, orientato a valorizzare il quartiere di Parma e le nostre competenze distintive.

Quali sono i progetti di sviluppo del quartiere fieristico?

Abbiamo previsto un radicale restyling del landscape del quartiere fieristico, con un investimento di 2 milioni sui 400mila metri quadrati attualmente occupati. Il progetto Green, a firma dell’architetto portoghese Joao Nunes Ferreira, è volto alla creazione di parcheggi e boulevard alberati con diverse specie arboree. Interverremo anche sugli spazi interni di raccordo tra i vari padiglioni; infine rifaremo completamente il pad. 1 per portare la superficie espositiva a 170mila metri quadrati coperti.

Torna in cima