Fiere sempre più strategiche per la promozione del made in Italy nel mondo. Il rapporto di Fondazione Fiera Milano e Confindustria

2022-03-24T11:26:37+02:0024 Marzo 2022 - 11:26|Categorie: Fiere, in evidenza|Tag: , , , , |

Milano – L’industria fieristica si conferma una leva strategica per promuovere il made in Italy nel mondo e lo sviluppo economico del Bel Paese, soprattutto per le Pmi. È ciò che emerge dal report ‘L’Italia delle fiere internazionali’ elaborato da Fondazione Fiera Milano e Confindustria in collaborazione con Comitato fiere industria (Cfi). Lo studio, suddiviso in quattro sezioni, mette a confronto i quattro paesi europei a maggior vocazione fieristica (Italia, Germania, Spagna e Francia) e gli Usa a partire dal 2015. E analizza i cambiamenti di un ecosistema, quello fieristico mondiale, che nel 2020 e nel 2021 ha visto il proprio fatturato diminuire rispettivamente del 68% e del 59% rispetto al 2019.

Dall’analisi emerge l’esistenza di un legame importante tra export e fiere. In Italia, l’export è ormai ritornato ai livelli pre-Covid (con circa 516 miliardi di beni esportati), non senza difficoltà. Nel 2020 il numero di operatori economici che hanno venduto i propri beni all’estero è sceso di circa 10mila unità rispetto al 2019. Se da una parte le aziende più grandi e consolidate sui mercati esteri hanno rafforzato la propria posizione, gran parte di quelle più fragili e di piccole dimensioni hanno abbandonato definitivamente l’estero. Tale fatto è stato parzialmente favorito dall’assenza di fiere in presenza, fondamentali per le Pmi che intendono aprirsi ai mercati stranieri.

Per quanto riguarda l’integrazione di manifestazioni on e offline, sono cresciuti i canali di vendita e di acquisto misti, e i buyer hanno acquistato in quantità significative sia in presenza sia da remoto. Da una ricerca di Grs Research & Strategy condotta su 1.200 espositori e 6mila visitatori partecipanti a 24 manifestazioni di respiro internazionale della Penisola, è emerso che solo il 19% dei buyer italiani ha partecipato a fiere digitali a fronte del 30% straniero. In entrambi i casi, comunque, si sono dichiarati parecchio insoddisfatti e hanno riscontrato criticità nel mantenere le relazioni con i fornitori, capire le nuove tendenze e fare ordini. Lato espositori, solo il 23% degli italiani e il 32% degli stranieri si è detto soddisfatto degli eventi online. Tra il 72 e l’87% degli interpellati continua dunque e preferire le manifestazioni in presenza, ritenute fondamentali per fare networking e trovare nuovi fornitori. L’online, comunque, è valutato positivamente dal 76% dei rispondenti perché permette di risparmiare tempo e denaro.

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