Modena – In un’intervista concessa agli organizzatori della Giornata della suinicoltura, che andrà in scena a Modena il 15 ottobre, il commissario alla Peste suina fa il punto sulla situazione. “Quella contro la Psa è una partita che non si può ritenere vinta fino all’ultimo decimo di secondo. Non mi stancherò mai di sottolineare che abbiamo di fronte un nemico molto cattivo e nonostante l’adozione dei Piani strategici di contenimento e contrasto in quest’ultimo anno abbiano dimostrato la loro efficacia sia nel selvatico che nel domestico, non bisogna abbassare la guardia. La strada da percorrere per combattere questo virus molto pericoloso per l’intera filiera suinicola la conosciamo bene, ma purtroppo si tratta di un percorso ancora lungo”.
“Lungo gli assi autostradali come la A1 o la Milano-Novara”, prosegue, “dove sono state installate le recinzioni il virus della Psa si è fermato, in altri territori collinari o montuosi come la Toscana o l’Appennino Emiliano-Romagnolo, dove è oggettivamente più difficile posizionare le barriere per circoscrivere il territorio dei cinghiali, siamo riusciti a rallentare la corsa di un virus che ha un’enorme capacità di spostarsi da un’area all’altra con distanze anche di centinaia e centinaia di km”.
In tema di risarcimenti, Filippini dichiara: “I risarcimenti patiti dagli allevatori per i danni diretti sono a buon punto e anche per quelli indiretti i soldi stanno arrivando. Rispetto al ripopolamento delle aziende stiamo effettuando in situ tutte le valutazioni necessarie e previste per verificare con precisione scientifica che il virus della Psa non sia presente all’interno delle aziende. Si tratta di una procedura indispensabile per ripartire che contiamo di ultimare entro la fine dell’estate per iniziare a ripopolare in autunno”.
Quanto alle priorità per il prossimo futuro, il commissario sottolinea: “La sinergia tra i vari attori coinvolti è fondamentale per fermare e/o eradicare la malattia. In questo contesto il ruolo degli Istituti zooprofilattici impegnati nella diagnostica non è solo fondamentale ma è un’eccellenza che ci viene riconosciuta a livello internazionale. Non va poi dimenticato il capillare e importantissimo lavoro svolto dal personale degli Uffici veterinari per gli adempimenti comunitari (Uvac) e i Posti di ispezione frontaliera (Pif) distribuiti sull’intero territorio nazionale che controllano rispettivamente i prodotti in ingresso dalla UE e dai Paesi terzi. Abbiamo un sistema molto efficace ed efficiente sempre pronto a intervenire. E questo è sicuramente un punto di forza”.