Tokyo (Giappone) – La Japan Spirits & liqueurs makers association ha stilato alcune norme per regolare la produzione di whisky giapponese. Che entreranno in vigore dal primo aprile 2021. Anche se i produttori potranno aderirvi fino al 31 marzo 2024. Si richiede così che dolcificazione, fermentazione e distillazione avvengano in una distilleria in Giappone, così come l’imbottigliamento, che deve effettuarsi esclusivamente nel Paese, con un contenuto alcolico di almeno 40%. E che il distillato sia fatto invecchiare (sempre in Giappone) per almeno tre anni in botti di legno che non superino la capacità di 700 litri. Inoltre, i cereali (necessariamente maltati) e l’acqua utilizzati devono provenire dal Paese e può essere aggiunto caramello a fini di colorazione. Queste le condizioni affinché un whisky possa definirsi giapponese. E i brand che non soddisfano questi requisiti non possono, per legge, etichettare i loro prodotti come tali né usare riferimenti alla cultura o alla storia del Paese. “Crediamo che queste norme”, sottolinea la Japan Spirits & liqueurs makers association, “serviranno a far distinguere ancora di più la categoria”.
Giappone: varato nuovo disciplinare per la produzione di whisky
RepartoGrafico2021-02-23T16:30:55+02:0023 Febbraio 2021 - 16:30|Categorie: Beverage|Tag: giappone, Japan Spirits & liqueurs makers association, norme, produzione di whisky, whisky giapponese|
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