Roma – La diminuzione della produzione di grano mondiale ha determinato l’aumento del prezzo del grano. Gli effetti di questo trend potrebbero investire anche il costo della pasta. “Nel 2021 il prezzo del grano duro è salito del 60%, anche fino a 500 euro a tonnellata. E ci sono stime di un picco a 600 entro dicembre”, spiega Riccardo Felicetti, ceo dell’omonimo pastificio e presidente dei Pastai di Unione Italiana Food, in un’intervista pubblicata ieri dal Corriere della Sera. Quali i motivi di questa situazione? Come spiega il presidente, tra le principali cause ci sono la siccità in Canada e le inondazioni in Europa che hanno generato una riduzione della produzione di grano. Si parla di “un milione in meno di tonnellate in Europa, pari a un calo di circa il 15% e una produzione nordamericana dimezzata, con un calo fino a due milioni di tonnellate. […] E quanto più una materia prima è scarsa tanto più aumenta il prezzo”. Una situazione mondiale che investirà anche l’Italia. Come spiega Felicetti, “malgrado l’Italia abbia una produzione di grano duro che copre il 70% dei consumi interni, il rimanente 30% influenza comunque i prezzi. […] La filiera nel complesso cercherà di mitigare le conseguenze di questa crisi”.
Grano duro: da gennaio 2021, aumento dei prezzi del 60%
Margherita Luisetto2021-09-03T09:23:16+01:003 Settembre 2021 - 09:23|Categorie: Grocery, Pasta e riso|Tag: grano duro|
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