Roma – Nel corso del 2022 la produzione di grappa italiana è cresciuta del 12% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un volume di 83mila ettanidri contro i 74mila del 2021. Questi i dati raccontati dall’ultima relazione annuale di Assodistil. Associazione Nazionale Industriale Distillatori di Alcoli e Acquaviti che recentemente ha dichiarato quanto sarebbe necessario istituire un consorzio che tuteli e promuova il settore (leggi qui).
A crescere è anche l’export. Secondo rilevazioni Istat, infatti, nel 2022 la grappa esportata ha raggiunto circa i 14.990 ettanidri (+8% rispetto al 2021). Mentre il volume di affari dell’alcolico è arrivato a valere circa 60 milioni di euro (+16%). In questo caso a fare la maggior parte dei volumi è la grappa in bottiglia, che ha registrato un aumento dell’export del 7%. Ma buoni risultati sono stati raggiunti anche dalla grappa sfusa, che ha segnato un +9%. A livello geografico, invece, a trainare il settore è la Germania (64%). Seguita da Svizzera (8%), Austria (5%) e Russia, Spagna, Stati Uniti e Canada (tutti al 2%).