Guerra allo zucchero (3). Il mondo industriale contro la tassazione

2019-09-25T15:53:40+01:0023 Settembre 2019 - 10:14|Categorie: Dolci&Salati, Mercato|Tag: , , , |

Roma – L’industria si schiera contro la tassazione di merendine e bibite zuccherate (leggi qui). Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, si è detto contrario a “riprendere i soldi sulle imprese per trovare consenso”. Gli fa eco Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare: “Non si può continuare a tassare i consumi alimentari, che negli ultimi 10 anni hanno perso 10 punti percentuali. Sarebbe un boomerang per l’economia italiana. Abbiamo sempre sostenuto che nessun prodotto è dannoso, se lo si prende in giusta misura, e adesso diciamo il contrario?”. Più dura la reazione di Assobibe (associazione bevande analcoliche): “Preoccupano ricette economiche incentrate sull’aumento della pressione fiscale anziché tagli di spesa pubblica. Non costruttivi approcci demagogici in cui si diffondono informazioni non corrette, come la dannosità di un bicchiere di aranciata, contrarie alle imprese che investono e creano occupazione in Italia”. Secondo Assobibe, la tassa sulle bevande zuccherate produrrebbe una contrazione del 30% sulle vendite, minori consumi finali per l’11% del valore, 10mila occupati a rischio. Con conseguente minor gettito Iva (-11%) e minor gettito da tasse da lavoro-reddito (-15%). Circa l’80% delle Pmi finirebbe con risultati in perdita. Infine, Mario Piccioluti, direttore generale di Unione italiana food, ha ribadito: “L’industria dolciaria ha investito per arrivare a prodotti bilanciati che tengono conto specialmente della salute dei bambini da 3 a 12 anni. Oggi una merendina italiana contiene in media circa 8,8 grammi di zuccheri, -30% vs 10 anni fa. Ma l’importante è capire che dal punto di vista scientifico non esistono cibi buoni o cibi cattivi, esistono invece abitudini alimentari sbagliate, che si contrastano con l’educazione alimentare e l’informazione al consumatore”.

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