Il farmaco che fra tremare l’industria del food (13): “Semaglutide, fonte di giovinezza”

2024-09-03T11:47:02+02:003 Settembre 2024 - 11:47|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , , , |

Londra (Uk) – L’assunzione di semaglutide, principio attivo alla base di Ozempic e Wegovy, farmaci antidiabetici e antiobesità della danese Novo Nordisk, potrebbe ridurre nientemeno che il tasso di mortalità.  Se ne è parlato a Londra, in occasione del  congresso annuale della European Society of Cardiology, dove sono stati presentati i risultati di diversi studi correlati proprio al semaglutide e alla sua efficacia nel contrastare le malattie cardiovascolari ma anche quelle collegata a patologie infiammatorie o infettive di vario genere, incluso il Covid.

Uno di questi studi, finanziato da Novo Nordisk e condotto dal Brigham and Women’s Hospital di Boston, è stato condotto tra ottobre 2018 e marzo 2023 su un campione di 17.604 persone in sovrappeso o obese, e affette da una malattia cardiovascolare ma non da diabete. I ricercatori hanno trattato una parte dei pazienti con una somministrazione a settimana di semaglutide, e l’altra con un farmaco placebo. Nel gruppo trattato con il semaglutide, il tasso di mortalità dovuto a cause cardiovascolari è stato inferiore del 15% rispetto al gruppo di confronto, mentre il tasso di mortalità associato a tutte le cause è risultato inferiore del 23%. All’assunzione del farmaco è stata così associata una riduzione del tasso complessivo di mortalità del 19%.

La ricerca avrebbe evidenziato anche un collegamento rispetto alla pandemia da Covid, dimostrando che se le persone che assumevano semaglutide avevano la stessa probabilità di contrarre il Covid, era meno probabile che insorgessero complicazioni o decessi. Da qui l’idea che Ozempic o Wegovy potrebbero “rallentare l’invecchiamento biologico” e addirittura rappresentare una “fonte di giovinezza”, come titolano alcuni dei principali quotidiani inglesi, tra cui il The Times e il Daily Telegraph. Di fatto, le sue capacità antinfiammatorie lo renderebbero efficace nel trattamento di malattie come cancro, artite e Alzheimer.

“È chiaro che migliorando la salute cardiometabolica di una persona la metti in condizione di vivere più a lungo e meglio e non mi sorprenderebbe se questo rallentasse effettivamente il processo di invecchiamento”, ha affermato Harlan M Krumholz, che cura il Journal of the American College of Cardiology, come riporta la Bbc. “Sappiamo che l’obesità può aumentare i livelli di infiammazione di base: questi farmaci in qualche modo calmano l’infiammazione, con ampi benefici”. È anche vero che se gli effetti a breve termine dell’assunzione di semaglutide sono già noti – come nausea, diarrea, stitichezza, pancreatiti o paralisi gastriche – ad oggi si sa poco o nulla degli effetti collaterali a lungo temine collegati al suo utilizzo.

Immagine: articolo pubblicato il 30 agosto 2024 dal The Times 

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