Milano – “Dall’avena alle patate il futuro del latte è a base vegetale”. E’ questo il titolo contro cui punta il dito Paolo Zanetti, presidente di Assolatte. Si tratta di un articolo, apparso la scorsa settimana sul Sole 24 Ore, sulla crescente diffusione delle bevande vegetali alternative al latte vaccino. “Da molti anni in Europa è vietato utilizzare in modo improprio le parole latte, burro, formaggio, panna e yogurt”, scrive Paolo Zanetti in una lettera inviata al Sole 24 Ore e divulgata da Efa News. “Sono nomi tradizionalmente associati al nostro settore e per legge riservati ai nostri prodotti. Tante bevande vegetali assomigliano al latte per forma, colore, confezioni e modalità di presentazione. E’ quindi fondamentale che – almeno nei nomi – ci sia chiarezza assoluta, anche e soprattutto per tutelare i consumatori”. Esiste infatti una legge che, a livello europeo, impedisce di chiamare ‘latte’ o ‘yogurt’ i prodotti vegani alternativi a quelli vaccini. Entrando nel merito dell’articolo, Zanetti aggiunge: “Dà un’immagine distorta della sostenibilità del latte, aspetto complesso che non può prescindere dal suo valore nutritivo, perché qualunque regime alimentare deve essere sostenibile anche dal punto di vista nutrizionale: tutti i migliori nutrizionisti del mondo confermano che per il suo apporto in nutrienti, di proteine ad elevatissimo valore biologico e di calcio biodisponibile, il latte non può essere sostituito con nessun altro derivato vegetale”.
Zanetti (Assolatte): “Il latte non può essere sostituito con nessun altro derivato vegetale”
RepartoGrafico2023-06-21T11:44:17+02:0031 Gennaio 2022 - 09:54|Categorie: Formaggi, free from, in evidenza|
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