Budapest (Ungheria) – Da diversi mesi il premier ungherese Viktor Orban sta combattendo una sorta di ‘guerra’ contro le catene di supermercati straniere, per ridurre il loro peso e agevolare i retailer locali. Nel mirino i tedeschi di Lidl e Aldi, ma anche altri big come Auchan, Tesco, Penny Market e Spar. Il primo attacco è avvenuto a dicembre 2021, quando il governo ungherese ha obbligato le catene con un fatturato superiore a 250 milioni di euro a donare prodotti prossimi alla scadenza (48 ore) a un ente caritatevole statale. Poi è stato deciso un tetto al prezzo di alcune categorie di prodotti base come zucchero, farina, petto di pollo, a cui si sono aggiunte recentemente uova e patate, senza nessuna compensazione per i retailer con prezzi a scaffale più elevati. In virtù dello stato di emergenza, inoltre, Budapest ha aumentato le tasse a carico dei grandi retailer da 2,7% a 4,1%. Il rappresentante di una catena estera, che preferisce restare anonimo, ha dichiarato al sito americano Politico: “E’ semplicemente impossibile generare ricavi e operare in maniera sostenibile alle condizioni imposte dal governo ungherese”.
Il premier ungherese Orban contro le catene straniere: tasse più alte e tetto ai prezzi di alcuni beni essenziali
federico2022-11-16T15:58:23+02:0016 Novembre 2022 - 15:37|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: prezzi, ungheria, Viktor Orbán|
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