• Fiere zootecniche

Ismea: costi agricoli di produzione +18,4%. Penalizzata la zootecnia, a rischio redditività

2022-06-07T10:25:15+02:007 Giugno 2022 - 10:25|Categorie: Carni, Mercato|Tag: , , |

Roma – Nel primo trimestre dell’anno i costi agricoli sono aumentati del 18,4%. Un aumento significativo, considerando che il 2021 si era già chiuso con un incremento del 6%. I dati arrivano da Ismea, che sta monitorando da tempo l’impatto della crisi internazionale dei prezzi sulle singole voci di spesa nel settore primario nazionale. Nel comparto delle colture vegetali – dove pesano soprattutto i salari, i prodotti energetici, i fertilizzanti e le sementi – si registra nel primo trimestre 2022 un aggravio dei costi sostenuti dagli agricoltori del 20,4% su base annua. I rincari, guidati dagli incrementi record dell’energia (+50,6%) e dei fertilizzanti (+36,2%), hanno investito tutti i settori, risultando più accentuati nel caso delle coltivazioni industriali, dei semi oleosi e delle colture cerealicole, anche se il contestuale aumento dei prezzi di vendita ha protetto, per ora, le marginalità. In questa situazione di crisi, la zootecnia sta subendo gravi conseguenze. Come spiega Ismea, nel primo trimestre del 2022, gli esborsi degli allevatori sono aumentati del 16,6% su base annua (+6,4% nel 2021), di riflesso agli incrementi dei prezzi degli animali da allevamento (+9,8%) e dei mangimi (+21%) oltre che dei prodotti energetici (+61,5%). A differenza del settore delle colture vegetali, la dinamica dei prezzi di vendita ha dimostrato di non essere sempre in grado di assorbire i maggiori costi, esponendo quindi gli allevatori all’erosione dei margini. Tra i vari comparti, gli avicoli, le uova e i bovini da latte risultano i settori più colpiti dagli incrementi dei costi produttivi. E l’evento, di portata straordinaria, sta colpendo tutti gli anelli della filiera agroalimentare, dalla produzione primaria alla trasformazione industriale sino al consumo finale.

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