Berlino (Germania) – Il ministro tedesco dell’Economia e dell’azione per il clima, Robert Habeck, e i ministri dell’Economia e dell’Industria di Italia e Francia, Adolfo Urso e Bruno Le Maire, si sono incontrati ieri a Berlino per coordinare le politiche dei rispettivi Paesi in merio all’approvvigionamento di materie prime critiche, quali litio, nichel, elementi delle terre rare, gallio e tungsteno. La cui domanda è destinata ad aumentare sensibilmente come conseguenza della transizione dalle tecnologie fossili ai nuovi processi di trasformazione. E dove in diversi casi, ad oggi, la dipendenza europea dalle importazioni supera anche il 90%.
“La serie di crisi che l’Europa ha attraversato dal 2020 ha mostrato l’urgente necessità di ripensare la posizione dell’Ue nelle catene del valore globali, in particolare per i minerali e i metalli critici da cui dipendiamo per costruire qualsiasi apparecchiatura, dalle celle fotovoltaiche alle turbine eoliche e alle attrezzature elettroniche. […] Ecco perché le materie critiche sono state elencate all’interno dei sei settori prioritari per ridurre le dipendenze strategiche dell’UE, come sviluppato nell’Agenda di Versailles nel 2022”, sottolinea una nota sul portale del Mimit.
Tra gli obiettivi dell’intesa:
- Stabilire obiettivi di estrazione, lavorazione e riciclaggio per le materie prime strategiche
- Il rafforzamento delle misure per promuovere il riutilizzo e il riciclo di Materie prime strategiche (Srm)/Materie prime critiche (Crm) in Europa
- Ambiziosi criteri ambientali, sociali e di governance (Esg)
- L’estensione degli elenchi di Crm/Srm, in particolare per includere l’alluminio
Nel corso della conferenza è stata anche confermata l’intenzione di varare un Fondo dedicato e compreso tra i 500 milioni e il miliardo di euro.
A questo primo incontro seguirà una serie di incontri trilaterali volti a rafforzare la cooperazione di Germania, Francia e Italia nelle aree economiche chiave. Il prossimo si terrà a ottobre in Italia.