Parma – L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha approvato il consumo della duckweed, nota anche come lenticchia d’acqua, autorizzandone la produzione dietro richiesta dell’Università olandese di Wageningen, che ha condotto quasi un decennio di ricerche sul potenziale di questa pianta acquatica galleggiante, che si trova abitualmente negli stagni o nei fossati. Le varianti selvatiche non sono adatte al consumo umano per questioni igieniche, in quanto la pianta assorbe facilmente sostanze nocive. Tuttavia, le lenticchie d’acqua provenienti da coltivazioni controllate sarebbero risultate sicure, sane e sostenibili, come si legge nello studio. In Asia, la pianta è stata per lungo tempo un alimento tradizionale di base. L’ortaggio contiene le vitamine A, C ed E, oltre alla B12. Questa vitamina si trova quasi esclusivamente nei prodotti di origine animale, il che rende la lenticchia d’acqua interessante per i vegetariani. Ha un elevato contenuto proteico, paragonabile a quello della soia e doppio rispetto a quello degli spinaci. Non è troppo azzardato considerare le lenticchie d’acqua come un alimento che potrebbe svolgere un ruolo nella transizione proteica. La coltivazione è piuttosto semplice: è sufficiente un sottile strato d’acqua, senza pesticidi o illuminazione supplementare. Il sapore è neutro, tra spinaci, crescione e indivia.
L’Efsa approva il consumo della lenticchia d’acqua
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