L’Europa stanzia 6,2 milioni di euro a favore dell’olio tunisino. Unaprol: “L’ennesimo schiaffo ai produttori italiani”

2021-11-30T09:58:09+02:0030 Novembre 2021 - 09:58|Categorie: Grocery, in evidenza|Tag: , , , , , |

Roma – La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) ha concesso un prestito di 6,2 milioni di euro a favore di Compagnie Générale des Industries Alimentaires (Cogia Sa), uno dei maggior esportatori di olio extravergine di oliva tunisino. I fondi europei stanziati dalla Bers – nata nel 1990 con l’obiettivo di aiutare paesi svantaggiati nella messa in opera di riforme economiche e strutturali – permetteranno così a Cogia di incrementare l’approvvigionamento, l’imbottigliamento e le esportazioni di olio di origine tunisina. Nel Bel Paese, dove da tempo il settore oleario lotta contro il maltempo e la diffusione della Xylella (leggi qui), la decisione non è passata inosservata. E ha suscitato non poche polemiche. Unaprol, Consorzio olivicolo italiano, ha espresso il proprio disappunto attraverso le parole del suo presidente David Granieri: “Il sostegno europeo di 6,2 milioni all’olivicoltura tunisina è l’ennesimo schiaffo ai produttori olivicoli italiani che combattono da anni, a mani nude, contro concorrenza sleale e prezzi bassi che svalutano il prodotto Made in Italy di qualità. È paradossale come l’Unione europea investa in settori strategici in Paesi concorrenti piuttosto che aiutare le filiere dei suoi Paesi fondatori. La priorità secondo noi dovrebbe essere data alla ricerca e alla ricostruzione del Salento distrutto dalla Xylella, batterio entrato in Italia per colpa delle falle nei controlli proprio delle autorità europee”. A esprimere la propria perplessità è anche Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura: “Non è in discussione il programma di sostegni all’olivicoltura della Tunisia, così come gli altri interventi Ue verso i Paesi meno avanzati. Comprendiamo la necessità dell’Unione europea di essere vicina a un Paese, come la Tunisia, indebolito da atti terroristici e con instabilità politica ed economica, dovuta ad eventi interni. C’è però da chiedersi se gli incentivi allo sviluppo della filiera possano coesistere con programmi di facilitazioni nei dazi per l’accesso dell’olio tunisino sul mercato europeo”. La Tunisia è tra i cinque maggiori produttori di olio al mondo con una produzione stimata per il 2021 pari a 240mila tonnellate di olio, in aumento di circa 100mila tonnellate rispetto allo scorso anno.

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