Linkontro: segnali positivi per i consumi in Gdo

2025-05-16T11:25:49+02:0016 Maggio 2025 - 12:30|Categorie: Aperture del venerdì, in evidenza, Mercato, Retail|Tag: , , , |

Crescono le vendite in un settore chiave per l’economia italiana, che vale 137,5 miliardi di euro. Nei primi quattro mesi dell’anno +4,4% a valore (+1,9% nel 2024), e +2,6% a volume (+1,5% nel 2024) per il Largo consumo confezionato. I dati presentati all’evento di NielsenIQ, in scena fino al 18 maggio.

NielsenIQ celebra la 40esima edizione de Linkontro con la presenza di 644 manager e oltre 275 aziende tra industria e grande distribuzione, riuniti come da tradizione al Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula (Cagliari). Un appuntamento clou per il Largo consumo, uno dei settori portanti dell’economia italiana: nel 2024 ha raggiunto la quota di 137,5 miliardi di euro di spesa ad opera delle famiglie italiane (+1,9% rispetto al 2023).

I primi quattro mesi del 2025 maturano oltre 45 miliardi di euro di fatturato, dei quali più di 32 miliardi di euro nel Lcc. Il trend delle vendite a valore è del +4,4% (+1,9% nel 2024), e +2,6% nei volumi del Largo consumo confezionato (+1,5% nel 2024). Tra le performance più brillanti emerge quella del Sud Italia: +5,6% a valore e +5% a volume. Un rilancio dunque che arriva dopo le diverse sfide che il settore è stato chiamato ad affrontare nel periodo 2019-2023. Tra tutte, la pressione inflattiva che ha causato la riduzione dei volumi, anche se inferiore rispetto alle attese, nel corso del biennio 2022-2023 (rispettivamente del -0,3% e del -1,7%).

Enzo Frasio, amministratore delegato di NIQ Italia, commenta: “Nonostante il calo del potere d’acquisto delle famiglie a cui abbiamo assistito negli ultimi cinque anni, i consumatori nel 2025 sono disposti a rinunciare ad altre spese mensili, come le uscite fuori casa, l’acquisto di altre categorie del non alimentare. Stiamo entrando nell’era del Next Normal, dove l’espansione nel Largo consumo potrà essere supportata da una maggiore collaborazione nella filiera, miglioramento dell’efficienza e conoscenza ancora più approfondita dei clienti”.

Il 29% degli Italiani – secondo le rilevazioni di NIQ – continua a indicare l’incremento dei costi dei beni alimentari tra le principali preoccupazioni per il futuro e il 23% teme la recessione (versus 13% della media europea). Nei primi quattro mesi del 2025, l’indice di inflazione nel Largo consumo confezionato viene rilevato intorno al +1% a Totale Italia Omnichannel per raggiungere quota +0,8% ad aprile 2025. Un andamento che però non coinvolge tutte le categorie: caffè, cioccolato, burro e salmone fresco registrano una crescita maggiore nel loro prezzo a parità di quantità acquistate.

Stando alle rilevazioni di NIQ, a trainare la performance del Lcc, nei primi quattro mesi del 2025, è il reparto del fresco, con la frutta e la verdura che segnano un +7,9% a valore (+4,4% nel 2024). Anche per le carni – con la macelleria e la polleria – il saldo è positivo: +5,6% a valore. I prodotti del food confezionato si attestano a +4,1%. Frenano, invece, gli articoli per animali con +1,4% (a fronte di un +3,1% nell’intero 2024) e anche il cura casa: -0,8% nei primi mesi. Crescita sostenuta per prodotti ad alto contenuto di servizio come basi per la pizza (60,3%), piatti pronti vegetali (+15,6%) e surgelati vegetali (+11,9%).

Tra i formati distributivi, si evidenzia un buon andamento per i superstore (+3,4% a volume da gennaio ad aprile 2025 versus +1,3% nel 2024) e i discount (+3,8% a volume e +3,9% a valore nel 2025). Gli specialisti drug rallentano la crescita, registrando comunque un ottimo +4,5% a volume e +3,4% a valore. L’e-commerce, con una quota pari al 7,1%, assume una dimensione sempre più significativa, registrando nel Lcc in totale un +4,4% a valore.

Insieme, l’Industria di marca (Idm) e la Marca del distributore (Mdd) maturano oltre 1 miliardo di crescita anno su anno. Anche nel 2025, la crescita dell’Idm è principalmente trainata dall’aumento dei prezzi, aprendo l’anno con un fatturato pari a +608 milioni di euro. Invece, per quanto riguarda la Mdd (+450 milioni di euro), è l’aumento dell’assortimento di prodotto sugli scaffali a determinare la crescita. La Mdd, infine, cresce nel 65% delle categorie, in parte per l’aumento del numero di famiglie acquirenti (in due casi su tre) e in parte per la maggiore fedeltà degli acquirenti ‘storici’.

In foto, da sinistra: Enzo Frasio e Romolo De Camillis

 

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