Marca non si ‘smarca’

2021-12-23T12:49:28+02:0023 Dicembre 2021 - 12:49|Categorie: Aperture del venerdì, Fiere, in evidenza|Tag: , , , , , |

La manifestazione dedicata alla Mdd andrà in scena a Bologna Fiere il 19-20 gennaio. Gli espositori, i buyer italiani ed esteri, le misure di sicurezza. La parola a Domenico Lunghi, direttore business unit private label and food.

 

Nel gennaio 2020 è stata l’ultima grande fiera del food in presenza, prima della pandemia. E oggi, dopo un anno in versione digital, Marca scalda i motori in vista del 19-20 gennaio, quando andrà in scena a Bologna Fiere. L’evento dedicato alla private label registra da anni un crescente interesse da parte di industria e distribuzione. Parla Domenico Lunghi, direttore business unit private label and food.

Dopo quasi due anni, la pandemia continua a farsi sentire. Per questo tanti operatori si chiedono: Marca ci sarà?

Ad oggi non abbiamo nessuna ragione per pensare a una cancellazione o a un rinvio. I contagi sono in crescita, è vero. Ma gli operatori hanno confermato la loro partecipazione.

Quanti espositori ci saranno?

Circa 900, e sottolineo che è la stessa quota del gennaio 2020. Un dato non banale: mentre altre fiere italiane ed estere hanno avuto un calo significativo, Marca conferma i numeri dell’edizione pre-Covid.

Qual è il trend degli espositori?

Le aziende espositrici sono raddoppiate in cinque edizioni, passando da 450 a 900.

Quali sono i settori dove oggi l’interesse per Marca è particolarmente elevato?

Segnalo il successo di Marca Tech, l’iniziativa nel settore dei beni intermedi per la supply chain Mdd. Diverse aziende specializzate nel packaging sostenibile saranno presenti in fiera. Altri comparti in crescita sono il biologico e il free from. Quasi un terzo delle aziende espositrici producono anche referenze bio; quanto al free from, il segmento va inteso in senso ampio. Oltre al campo delle intolleranze, ci sono le referenze salutistiche premium, senza Ogm, a ridotto contenuto di sale e grassi, senza zuccheri aggiunti, giusto per citarne alcuni.

Ci sono state defezioni in queste ultime settimane?

Nelle ultime tre settimane si sono ritirati 10 espositori. In almeno tre casi sono piccole realtà che hanno avuto focolai all’interno dell’azienda, quindi si tratta di situazioni particolari. Inoltre, le aziende hanno comprato in media una cinquantina di biglietti per i loro clienti: un parametro interessante.

In caso di annullamento, quali sono le condizioni previste per le aziende?

Se per qualche ragione imposta dalle disposizioni governative dovessimo annullare l’evento, verrà rimborsata la quota. Già lo scorso anno, però, in moltissimi casi le aziende hanno preferito rinunciare al rimborso e lasciare la quota come anticipo per l’edizione successiva.

Quali riscontri avete sui buyer?

I buyer partner del comitato insegne di Adm, circa 20 catene, hanno confermato la loro presenza in misura massiccia. Ad oggi, quasi un migliaio di camere sono riservate ai buyer delle catene italiane. È la conferma che l’interesse è alto, mentre a giugno, quando avevamo programmato l’edizione 2021 in presenza, non avevamo questa percezione. Il rischio era che le aziende espositrici non avrebbero potuto incontrare un numero adeguato di buyer. Per questo abbiamo preferito annullare la manifestazione.

E sul fronte dei buyer esteri?

Ci sono segnali confortanti, sia dall’Europa che da Paesi extra-Ue. Dei 200 buyer esteri previsti, circa 50 arriveranno grazie all’incoming dell’Agenzia Ice, con una rappresentanza interessante degli Stati Uniti.

I grandi assenti saranno gli asiatici?

Probabilmente sì, ma è chiaro che fino a quando la situazione sanitaria non si stabilizzerà in quell’area, sarà difficile vedere grandi movimenti di buyer. Dal nostro punto di vista, registriamo però nel 2021 il successo della prima edizione di Marca China (Shenzhen, 16-18 settembre), con 300 espositori e una trentina di aziende italiane. Un esordio che ci rende molto ottimisti per il futuro. E va ricordato anche il progetto Marca Digital: dall’11 al 18 gennaio mettiamo a disposizione delle aziende una piattaforma web per incontrare i buyer internazionali.

Prevedete delle misure di sicurezza rafforzate, nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare?

Ad oggi non sappiamo ancora come si evolverà il quadro normativo, ci stiamo attrezzando per ogni evenienza. In alcuni länder tedeschi, per esempio, viene chiesta non solo la vaccinazione, ma anche l’esito di un tampone negativo per partecipare agli eventi come le fiere. In tutte le nostre manifestazioni, da settembre, c’è sempre stata la possibilità di effettuare tamponi rapidi all’ingresso, per consentire anche ai non vaccinati di partecipare. Dunque, come accennavo, non c’è ragione di dubitare sullo svolgimento di Marca. Negli ultimi quattro mesi, qui a Bologna Fiere, abbiamo organizzato e gestito senza problemi una decina di fiere – l’ultima tre settimane fa, MecSpe, con 2mila espositori e 50mila visitatori – per cui Marca, con 900 espositori e circa 10mila visitatori al giorno, spalmati su diversi padiglioni, per noi tecnicamente è un evento facile da affrontare.

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