Ogni rotta è un mondo a sé, anche nei rifornimenti. Innumerevoli imprevisti obbligano a rimodulare costantemente strategie di procurement, budget e accordi di fornitura. Intervista a Luca Spagna, F&B Procurement Performance and Market Intelligence Manager per la flotta MSC.
Fino allo scorso maggio coordinatore del team acquisti per il Food & Beverage, Luca Spagna è oggi a capo della divisione Market Intelligence Food & Beverage per tutta la flotta di MSC Crociere. Il suo obiettivo? Tenere monitorati mercato e fornitori affinché gli acquisti vengano implementati sempre alle migliori condizioni.
La tua è una carica nuova in MSC, corretto?
Corretto. L’azienda ha scelto di creare un nuovo dipartimento, concepito come una sorta di startup interna, con l’obiettivo di diventare un vero centro di eccellenza a supporto degli acquisti. La missione è chiara: aiutare i buyer a gestire in modo più lucido e rapido gli imprevisti quotidiani e le situazioni di crisi, riducendo l’incertezza decisionale, anticipando i movimenti di mercato e intercettando in tempo utile sia le opportunità non ancora presidiate (white space analysis) sia i rischi emergenti (early warning signals).
Come si articola, esattamente, il tuo lavoro?
Per spiegare davvero questo ruolo, serve fare un passo indietro e capire come funziona una compagnia crocieristica. MSC conta oggi 26 navi, di cui 24 MSC Cruises e 2 Explora Journeys, il nostro marchio di crociere di lusso. In media realizziamo tra i 250 e i 400 itinerari l’anno. Ogni nave è, di fatto, una città in movimento, capace di ospitare fino a 10mila persone tra passeggeri ed equipaggio.
Come avviene il rifornimento merci?
Ogni volta che una nave attracca in porto, inizia una partita nuova. Ogni Paese ha le proprie regole doganali, e a questo si aggiunge la necessità di rispettare codici civili e penali differenti, perché ci muoviamo continuamente tra acque nazionali e internazionali. Alcuni fornitori consegnano direttamente sottobordo, altri utilizzano i nostri magazzini, altri ancora si affidano ai cosiddetti ship-chandlers, distributori specializzati nel rifornimento navale. Il risultato? Innumerevoli variabili in gioco e una complessità documentale che richiede metodo, velocità e una buona dose di sangue freddo.
Entriamo nel vivo degli acquisti. Come funzionano?
La regola è semplice, almeno sulla carta: si organizza una gara tra tre fornitori minimo, ognuno con la possibilità di presentare la propria offerta. Una volta individuato il prodotto con il miglior rapporto qualità-prezzo, si passa al confronto tecnico: schede, capitolati, specifiche. Poi la parola passa allo chef, che deve dare il via libera finale. Solo allora, dopo un’attenta analisi economica, si formalizza il contratto. Gran parte degli acquisti viene effettuata localmente sia per sostenere l’economia del territorio che per garantire la freschezza dei prodotti e ridurre il rischio di ritardi nei container, un tema tutt’altro che teorico, viste le tensioni logistiche attuali. Ed è qui che nasce la prima, grande domanda: se devo acquistare carne, pesce o uova… dove li compro, e soprattutto quando? La risposta non è mai banale, e spetta al Market Intelligence anticipare il mercato, capire quando conviene muoversi e trasformare l’incertezza in decisione.
Immagino che richieda una profonda conoscenza delle catene di approvvigionamento.
Proprio così. Significa sapere esattamente quando e dove avviene la raccolta delle materie prime e come è andata l’annata; pensiamo a prodotti come riso, olio, cacao, caffè, vino o uova. Per ogni tipologia di pesce e provenienza, dobbiamo conoscere l’andamento delle catture o degli allevamenti. Nel caso della carne, invece, significa conoscere il trend di macellazione e il flusso di import/export nei grandi Paesi consumatori, come la Cina, gli Stati Uniti o l’India. Quando la disponibilità di prodotto diminuisce in un dato mercato, i prezzi subiscono inevitabilmente un aumento. Di conseguenza, diventa strategico valutare l’opportunità di spostare gli acquisti in altre aree geografiche, tenendo sempre in stretta considerazione l’impatto dei tassi di cambio, che, come sappiamo, possono spostare volumi finanziari significativi.
L’intervista completa sarà pubblicata sulle riviste di dicembre/gennaio