Nielsen IQ/2. Era (nel 2013) ed è il momento (nel 2024) di passare dall’Io al Noi, in parte è un passo obbligato

2024-05-17T08:33:20+02:0017 Maggio 2024 - 08:33|Categorie: Il Graffio, in evidenza, Mercato, Retail|Tag: , |

Di Luigi Rubinelli

Sul valore del Noi si era incentrata la 29esima edizione de Linkontro di NielsenIQ, se non vado errato nel 2013. Vincenzo Perrone, professore ordinario di Organizzazione aziendale dell’Università Bocconi, sintetizzò i punti chiave del concetto di ‘noi’ in questo modo: il prestigio e la distintività, la condivisione degli obiettivi, la frequenza di interazione e cooperazione tra i membri, il numero di bisogni dell’individuo soddisfatti all’interno, l’assenza di eccessiva competizione. Per Perrone era necessario trovare un punto di incontro tra il collettivismo e l’individualismo per uscire da una crisi che proiettava davanti a noi un futuro di opportunità decrescenti. Una parte cospicua della popolazione vedeva messi a rischio sia la soddisfazione dei propri bisogni primari che la propria sicurezza. In queste condizioni i bisogni di appartenenza cessavano di essere motivanti e ciascun individuo lottava-lotta per la sopravvivenza in modo egoistico cercando di sopraffare gli altri. Bisogna impegnarsi a correggere queste distorsioni, sottolineava Perrone, figlie della disuguaglianza, trovando un equilibrio tra l’io e il noi. “Non basta però solo l’interesse comune a tenerci insieme – notava Perrone – Servono invece luoghi intermedi di aggregazione dove si impara a stare insieme e dove è più facile sviluppare l’identificazione con il gruppo. L’avvenire ha sempre una dimensione sociale”.

Dall’Io al Noi nel 2024

Curiosamente nel 2024, sempre a Linkontro di NielsenIQ, Michel Spence, professore alla Stanford e Tito Boeri, professore alla Bocconi, sono giunti alla stessa conclusione di Perrone (dieci anni prima), guardando a quanto sta succedendo e succederà in Europa oggi e soprattutto domani e parlando di sfide, cambiamento, trasformazione, tecnologia: “Dobbiamo passare dalle decisioni dei singoli stati (l’Io, ndr) a una risposta collettiva (Noi, ndr) europea. Solo così i singoli stati e l’Europa potranno affrontare la globalizzazione che sta diventando de-globalizzazione e i rischi geo-politici e geo-economici.

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