Bergamo – Su indicazione di Regione Lombardia, per prevenire la ‘Blue tongue’ (Bt), non ci saranno bovini e ovicaprini alla Fiera di Sant’Alessandro di Bergamo (6-8 settembre 2024), rassegna dedicata al settore primario organizzata da Bergamo Fiera Nuova in collaborazione con Promoberg.
La ‘Blue tongue’ è una malattia infettiva dei ruminanti, non contagiosa per gli esseri umani; attualmente, in Lombardia è diffusa nelle province di Lecco, Como, Bergamo, Monza e Brianza e Pavia. Le indicazioni sono di “non consentire mostre, esposizioni, fiere e mercati di animali delle specie sensibili a Bt nelle provincie interessate da focolai confermati di Bt e in quelle comprese nelle zone infette.” Gli organizzatori della fiera si sono prontamente allineati all’ordinanza, annullando le iniziative che vedevano protagonisti gli animali in questione, come la storica rassegna zootecnica che ha il suo apice nell’incoronazione delle regine di razza bovina.
Nel dettaglio, alla Fiera di Sant’Alessandro era prevista la presenza di circa 220 bovini. Tra bovini e ovicaprini, sono stati colpiti dal provvedimento 15 espositori. I capi di bestiame avrebbero occupato i 1.700 mq delle tensostrutture allestite sull’area esterna del padiglione B; tolti questi spazi, la rassegna occuperà circa 35mila mq.