Roma – Non si sono fatte attendere le reazioni alla notizia relativa al cambiamento dell’etichettatura per i prodotti Dop e Igp, che è possibile leggere qui. Aziende e consorzi di tutela sono già sul piede di guerra. Molte le perplessità, a cominciare dai costi e dall’utilità di questo cambiamento. Infatti, ogni azienda che realizza prodotti Dop e Igp sarà tenuta, secondo la circolare del ministero, a modificare il pack tutte le confezioni una volta esaurite le scorte in magazzino. Questo comporta la modifica degli impianti di stampa delle confezioni per ogni formato e pezzatura dei prodotti Dop e Igp venduti. Un costo non indifferente, a cui si aggiungono altre perplessità. La modifica, infatti, introduce il nome dell’organismo di controllo accreditato per il singolo prodotto Dop e Igp. Organismo che, però, può anche cambiare, come è accaduto già in passato. Il nuovo regolamento esporrebbe quindi le aziende alla possibilità di dover realizzare altri nuovi impianti se intervenisse questo tipo di cambiamento. Con ulteriore aggravio di costi. Ma, è la domanda di fondo di tutti gli operatori, cosa ne guadagna il consumatore a conoscere il nome dell’organismo di controllo? Era davvero necessario introdurre questa modifica? La speranza di tutti, ora, è che si possa intervenire per modificare il regolamento.
Nuova etichettatura, Dop e Igp insorgono: costo inutile e ingiustificato
RepartoGrafico2014-03-27T12:30:00+02:0027 Marzo 2014 - 12:30|Categorie: Mercato|Tag: dop, igp, Mipaaf|
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