Parigi (Francia) – E’ in vigore dal 1° gennaio 2024, nei sei Paesi che l’hanno adottata, il nuovo metodo di assegnazione dell’etichetta nutrizionale Nutriscore, il sistema che mira a informare i consumatori, attraverso un giudizio espresso dalle lettere da A a E, sui benefici e sugli svantaggi per la salute degli alimenti. L’etichetta nutrizionale, contestata da diversi gruppi industriali e associazioni, è attualmente in uso in Germania, Belgio, Spagna, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Svizzera.
Approvato la scorsa primavera, il nuovo metodo di classificazione è più severo nell’assegnazione dei punteggi: nel mirino del comitato scientifico la concentrazione di sale, zucchero e grassi. Sono dunque state penalizzate alcune categorie di alimenti, mentre altre sono state promosse. Le farine integrali passano da B a C. Numerosi cereali da colazione, per l’elevato contenuto di zuccheri, scendono da A a B o C. Migliora la classifica per il pesce azzurro, finora penalizzato. Mentre la carne rossa continua a essere classificata al di sotto di pesce e pollame. Alcuni oli vegetali con bassi livelli di acidi grassi saturi, come l’olio di oliva, quello di colza e quello di noci, passano da C a B. L’olio di semi di girasole passa da D a C. Mentre quelli di soia, arachidi e mais restano alla D e quello di cocco alla E. Nessuna promozione nemmeno per il burro. Penalizzato il latte: lo scremato passa da A a B, mentre quello intero da B a C. Ciò avviene perché il latte, prima classificato come alimento solido, ora viene categorizzato seguendo i criteri delle bevande.
Anche le bevande hanno nuovi criteri di classificazione. La Sprite e le acque aromatizzate così guadagnano una posizione, passando rispettivamente da D a C e da C a B, mentre la Coca-Cola non guadagna punti, conservando l’etichetta rossa E. I succhi di frutta non superano la C.