Bologna – Secondo il nuovo Osservatorio Nomisma, anticipato in occasione della presentazione di Cibus Tec 2023 a Milano (approfondisci qui), la meccanica per il food&beverage italiana si è classificata al secondo posto su scala mondiale per esportazioni – al primo posto si posiziona la Germania con export pari a 8,9 miliardi di euro) -. E, nel primo trimestre del 2023, ha registrato una crescita del +20% rispetto allo stesso periodo del 2022. Raggiungendo una quota di mercato sul totale dell’export globale del 18% e arrivando a valere, nel 2022, 8 miliardi di euro.
“La metà dell’export di settore riguarda macchinari e apparecchi dedicati al packaging; seguono le tecnologie dedicate al food processing (con un peso del 31%) e a seguire le macchine per l’imbottigliamento (1,5 miliardi di export)”, sottolinea Emanuele Di Faustino, responsabile industria, retail e servizi di Nomisma. “Sul fronte delle tendenze, a farla da padrona è però la Cina, terzo exporter globale con un valore delle vendite oltreconfine di 5,2 miliardi di euro. Nel giro di un decennio la sua quota di mercato è raddoppiata, passando dal 6% al 12%, a scapito in primis dei produttori tedeschi e italiani. E l’export cinese continua a crescere anche nel 2023: +22% nel primo trimestre a fronte del +21% dell’Italia”.
Mercati importanti per l’export italiano sono sicuramente quello europeo, che da solo intercetta il 39% dell’export di settore, e quello del Nord America, con al centro gli Usa, che ha un’incidenza del 16%. Risultano importanti anche le zone dell’America Latina (Messico e Brasile), l’Europa non Ue (Regno Unito, Russia e Svizzera) e il Far East (Cina). Per quanto riguarda il futuro, invece, grandi opportunità per i macchinari italiani si potranno trovare negli Usa. Ma anche in Canada, Regno Unito, Australia, Middle East, Africa e Europa dell’Est.
