Parmigiano reggiano: +15% nella Gdo, preoccupano l’export e l’Horeca

2020-04-30T09:38:49+02:0030 Aprile 2020 - 09:38|Categorie: Formaggi|Tag: , , , |

Reggio Emilia – Il 2019 si è rivelato un anno da record per il parmigiano reggiano. Che si conferma primo prodotto Dop in Italia con un giro d’affari di di 1,56 miliardi di euro alla produzione e 2,6 miliardi al consumo, una quota export che supera il 41% (+4,3% crescita a volume rispetto al 2018) e 3,75 milioni di forme prodotte (+1,47% rispetto al 2018), pari a 150mila tonnellate. Un anno positivo anche per le quotazioni del prodotto, la cui media annua si è attestata a 10,75 euro (prezzo medio alla produzione parmigiano reggiano 12 mesi da caseificio produttore), nonostante siano scese bruscamente sotto i 10 euro a partire dal mese di ottobre, quando Trump ha avviato la politica dei dazi ed è contemporaneamente aumentata la produzione di latte. Proprio gli Stati Uniti costituiscono il secondo mercato estero del parmigiano reggiano con una quota del 20,9%, aumentata del 12,9% rispetto al 2018. Il Consorzio registra infatti una quota export del 41%, con Francia in testa, seguita da Usa, Germania e Regno Unito. Crescono anche i nuovi mercati come Australia (+21,3%), Cina (+36,4%) e Paesi Arabi (+2,9%). Nonostante l’emergenza Covid-19, il parmigiano reggiano ha registrato un amento dei volumi di vendita nel 2020, nella Gdo, in particolare, la crescita ha sfiorato il + 15%. L’andamento delle quotazioni però si ferma di poco sopra gli 8 euro/kg. C’è meno entusiasmo anche per gli ordini che riguardano l’Unione Europea e grande preoccupazione per il Nord America e il Canada. Le aziende del Consorzio prevedono un calo complessivo degli ordini nei prossimi mesi in particolare sulle medie e piccole superfici e nel canale horeca.

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