Cividate Camuno (Bs) – La Federazione veterinari medici e dirigenti sanitari Regione Lombardia (FVM), tramite il presidente Gian Carlo Battaglia, risponde al commento di Davide Calderone, direttore di Assica, in merito all’opportunità dello stato di agitazione (leggi qui).
Riportiamo di seguito il comunicato integrale:
“FVM Lombardia prende atto del commento del Direttore di Assica Dr. Davide Calderone che giudica inopportuna la minaccia di stato di agitazione dei Veterinari del SSR della Lombardia e richiama tutti a fare uno sforzo supplementare per raggiungere l’obiettivo di sconfiggere la Psa.
FVM Lombardia, ben consapevole della gravità della situazione e delle difficoltà della filiera che si riconosce in Assica, nel proprio comunicato del 2 settembre faceva riferimento alla necessità di un ‘forte e coordinato impegno di tutti gli attori coinvolti, con il pieno riconoscimento delle leve e delle necessità in gioco’.
Fra queste esigenze vi sono certamente anche quelle dei Veterinari Ufficiali della Regione Lombardia che effettuano gli indispensabili interventi e i controlli per la difesa degli allevamenti e l’estinzione dei focolai.
Il lavoro dei Veterinari Ufficiali delle Ats Lombarde, anche e non solo per l’emergenza Psa 2023, si prodiga nell’interesse generale in una situazione di forte carenza di organici. Solo per dare una dimensione al problema in Lombardia opera l’11% dei veterinari di tutto il Servizio sanitario nazionale a fronte di filiere lombarde come quella suina che valgono il 40% della produzione zootecnica e industriale nazionale.
Lavoro fatto, nel 2023, senza alcun riconoscimento economico per il surplus di prestazioni erogate nonostante l’impegno formale di Regione Lombardia in tal senso.
Lavoro che viene intensificato dai Veterinari Ufficiali della Regione Lombardia, nelle condizioni descritte, con alto senso di responsabilità ed abnegazione, anche per l’emergenza 2024, nonostante la sola presenza di promesse per riconoscere il rinnovato gravoso lavoro aggiuntivo.
Stante quanto sopra è proprio il minimo dovere sindacale fare un comunicato stampa e, in assenza delle risposte attese da tempo, minacciare lo stato di agitazione perché i diritti dei lavoratori sono importanti quanto i ristori chiesti dagli allevatori.
Tocca all’Assessorato Welfare di Regione Lombardia dare le risposte del caso. In carenza saremo purtroppo costretti a proclamare lo stato di agitazione ed altre opportune iniziative sindacali”.