Roma – Si è svolta ieri al ministero della Difesa una riunione con i rappresentanti delle principali associazioni e delle istituzioni, tra cui i ministri della Difesa e dell’Agricoltura. Riportiamo di seguito il report di Rudy Milani, presidente nazionale dei suinicoltori di Confagricoltura.
Riassunto riunione al ministero della difesa per la questione PSA di oggi:
I ministeri competenti hanno finalmente preso coscienza della portata del problema. (Questa è stata la netta sensazione che ho avuto). So che viene spontaneo dire: “meglio tardi che mai”, tuttavia, considerando la mia esperienza in tal senso nei 15 anni che frequento queste stanze, una situazione come quella di oggi non l’avevo mai vista. Per la prima volta ne esco con una buona sensazione.
Presenti il ministro della difesa, ministro dell’agricoltura, sottosegretari La Pietra e Gemmato, coordinatore assessori all’agricoltura regionali Caner con Beduschi, il commissario alla PSA, i presidenti delle associazioni di categoria.
Questa mattina è stato licenziato, dalle regioni, all’unanimità, un piano di abbattimento straordinario che mira ad eliminare i cinghiali, in via prioritaria dalle zone vocate alla suinicoltura, e dai centri urbani. Ancora: qualora vi sia segnalazione di cinghiali vicino ad un allevamento, ci saranno persone formate ed incaricate all’abbattimento.
Ovviamente particolare attenzione verrà data alle zone già colpite, inoltre verrà ovviamente aumentato il numero di addetti all’abbattimento in modo VERAMENTE PESANTE, che verranno ristorate per il loro servizio nel modo che i ministeri competenti, unitamente alla struttura commissariale, stanno stabilendo. Viene istituita una cabina di regia quindicinale, per la verifica dell’attuazione del piano straordinario di depopolamento del cinghiale.
Per Confagricoltura è intervenuto il presidente Giansanti il quale ha posto sul tavolo:
– la necessità di proseguire senza, se e senza ma, gli abbattimenti del selvatico
– se le misure di biosicurezza valgono per gli allevatori, devono valere anche per i macelli (con richiamo alla verifica e disinfezione dei mezzi al macello);
– la “difesa” dei confini con particolare attenzione al fronte est (Friuli-Slovenia) perché non possiamo permetterci un nuovo focolaio anche da questo versante;
– la necessità di individuare, obbligatoriamente, un macello che intervenga all’abbattimento di quei capi, limitrofi agli eventuali focolai (che speriamo non si ripropongano), per evitare di dover segnalare infezioni all’interno del domestico;
– punizione esemplare per chi si macchia di REATI come quelli che abbiamo visto.
I presidenti delle altre associazioni (D’Angeli Assica, Prandini Coldiretti, il vicepresidente di CIA, il pres di Unaitalia, alleanza Coop, Caleffi liberi agricoltori ecc) hanno tutti rimarcato la gravità della situazione, l’inerzia nel mettere in campo le azioni (fin da subito) necessarie a fermare il problema, la carenza di fondi. In particolare Prandini ha proposto che le spese che oggi sosteniamo per adeguarci alla biosicurezza, possano ricadere in eventuali “PSR” non ancora usciti (cosa che trovo indiscutibilmente condivisibile).
Caleffi, la necessità di avere una legge sulla biosicurezza chiara e non fumosa come quella di oggi (vedi questioni recinzioni ecc).
Quindi una filiera compatta verso un obiettivo comune, ed un governo altrettanto compatto nella stessa direzione.
Mi rendo conto che possa sembrare una sviolinata, quindi riporto tutti con i piedi per terra dicendo: speriamo non sia troppo tardi, e vediamo anche quali delle richieste che vi ho elencato verranno accolte e come.
So che, per tanti di voi, le aspettative da questo tavolo erano più “operative” come la questione dell’allargamento del range da 72 a 96 ore della validità delle analisi, più laboratori accreditati ecc., tutte queste (legittime) richieste hanno trovato risposta nella chiosa iniziale fatta dai sottosegretari e dal commissario. Quindi per queste note di carattere “operativo-pratico” vale il messaggio che vi ho mandato stamattina… dobbiamo portare un po’ di pazienza che la macchina si metta in moto…
Un caro saluto
Rudy Milani
Confagricoltura