Pesticidi nel 53% della frutta in Europa secondo ‘Forbidden Fruit’, del Pesticide Action Nertwork

2022-05-31T16:08:14+01:0031 Maggio 2022 - 12:16|Categorie: Mercato, Ortofrutta|Tag: , , , , , |

Bruxelles (Belgio) – “I cittadini europei sono stati esposti a un drastico aumento della frequenza e dell’intensità dei residui dei pesticidi ‘più pericolosi’ su frutta e verdura venduta nell’Ue”. Ad affermarlo è il Pesticide Action Nertwork (Pan) Europe – che riunisce più 600 associazioni non-governative e istituzionali europee – all’interno del report ‘Forbidden Fruit’, diffuso a maggio. Il documento spiega che, secondo le indagini condotte, la presenza di pesticidi nocivi sulla frutta venduta in Europa è aumentata del 53% dal 2011 al 2019. Ad esempio, se nel 2011 i kiwi erano quasi privi (4%) di pesticidi, questi sono ora presenti in quasi un terzo (32%) della produzione. Per le ciliegie la percentuale è passata dal 22 al 50%. Ad aumentare è anche il numero di pesticidi rilevati: 5 diverse sostanze sarebbero state riscontrate, nel 2019, su metà della produzione europea di pere. Belgio (34%), Irlanda (26%), Francia (22%), Italia (21%) e Germania (20%) figurano tra i Paesi più colpiti da questo fenomeno. I pesticidi di cui il documento parla sono quelli definiti “more hazardous”, quindi “più pericolosi”, dalla Commissione Ue nel dibattito sulla Farm to Fork Strategy. Il cui uso dovrebbe essere dimezzato entro il 2030. Obiettivo che pare ancora molto lontano. “La Commissione sostiene che, nel 2019, ci sia stata una riduzione del 12% rispetto al 2015-2017. Eppure questo rapporto, che testimonia la quantità di pesticidi che attualmente finiscono negli alimenti, smentisce tali affermazioni”, sottolinea Pan. “Nel 2019, la percentuale di frutta e verdura contaminata da pesticidi è cresciuta dell’8,8% rispetto al 2015 -2017”.

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