Presa diretta (Rai 3) attacca la carne brasiliana: l’ambasciatore in Italia scrive al direttore di rete

2021-02-10T09:58:25+01:0010 Febbraio 2021 - 09:58|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , |

Roma – Non si è fatta attendere la reazione delle autorità brasiliane all’attacco della trasmissione Presa diretta (leggi qui). L’ambasciatore in Italia Helio Ramos ha infatti scritto al direttore di Rai 3, Franco di Mare. “Tenendo presenti le lettere da me inviate a codesta emittente, per due volte nello scorso anno”, si legge nella lettera, “per via della diffusione di notizie non vere sull’agrozootecnia brasiliana, è con preoccupazione che ho appreso della divulgazione, nel programma ‘Presa Diretta’, lo scorso 8 febbraio, nuovamente, di equivoci riguardo alla realtà agroambientale del Brasile, dal tono ideologico e sensazionalistico”.  Prosegue Ramos: “Sarebbe comico se non fosse grave, l’insistenza puerile nel riferirsi all’Amazzonia come “polmone del mondo”, a dimostrazione di una scommessa su dei “cliché” e della mancanza di conoscenza sull’argomento affrontato. È importante chiarire che il ‘polmone del mondo’ sono gli oceani, e non le foreste tropicali”. E ancora: “È preoccupante il fatto che in un breve lasso di tempo, un reportage di Rai 3 ignori gli investimenti brasiliani nella tecnologia a favore della sostenibilità, tralasciando di fornire al telespettatore contrappunti alla disinformazione ideologica. Gli storici investimenti del Brasile nella tecnologia agrozootecnica hanno consentito al Paese di diventare una potenza agroambientale, senza avere necessità di voluminosi sussidi, come avviene in Europa, dove sovvenzioni distorsive per l’agricoltura contribuiscono all’impoverimento degli agricoltori in diverse regioni del mondo, a detrimento della sostenibilità nei suoi pilastri ambientale, sociale ed economico. Inoltre, l’insistenza nel collegare l’agrozootecnia brasiliana alla deforestazione, basandosi su dati falsi o affermazioni prive di prove, favorisce solo quelli che puntano su campagne diffamatorie, per ottenere guadagni con concorrenza sleale e diffondere il ‘sovranismo alimentare’, in contraddizione con la fine degli inefficienti sussidi agricoli, il rispetto per il consumatore e il libero commercio”. Per leggere la lettera integrale clicca qui.

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