Trieste – La produzione di Prosciutto San Daniele nel 2022 “è cresciuta di un punto e mezzo. Le vendite sono stabili e sono legate alla contingenza differente del 2022 sul 2021, anno del post Covid, in cui sono stati fatti consumi esuberanti rispetto l’anno del lockdown”. Lo ha reso noto il direttore generale del Consorzio, Mario Emilio Cichetti, a margine di un incontro a Trieste, come riporta l’Ansa: “Il 2022 è tornato ai livelli pre-pandemici, quindi siamo sui dati del 2018 e 2019. Un risultato positivo: un po’ inferiore rispetto al 2021 proprio perché il 2021 è stato un anno straordinario da questo punto di vista”. Per quanto riguarda l’export, ha aggiunto, “siamo stabili”.
A questo riguardo occorre tener presente che “per il prosciutto di San Daniele non è una cosa da poco”, date le note problematiche causate dalla peste suina e dal blocco all’export in mercati come Cina e Giappone. “Sul 2023”, ha proseguito il direttore generale del Consorzio, “gravano invece le incertezze sui costi delle materie prime, per quanto riguarda la carne di suino e le fonti energetiche. La parte cruciale dell’anno saranno i primi 4-6 mesi poi le previsioni indicano un secondo semestre probabilmente più stabile”.
