Parma – In merito alla notizia del sequestro di circa 1.300 prosciutti Dop, il Consorzio del prosciutto di Parma, con un comunicato stampa, precisa che l’operazione dei Nas è stata svolta con il supporto degli ispettori di vigilanza del Consorzio. “Precisiamo che i nostri produttori rappresentano la parte lesa di tutta questa faccenda e che il Consorzio si costituirà parte civile nel processo contro l’allevatore che ha violato le disposizioni di legge e del Consorzio”, ha dichiarato Stefano Fanti, direttore del Consorzio del prosciutto di Parma. “La scoperta della frode dell’allevatore dimostra quanto il sistema di tracciabilità e di controllo del nostro prodotto funzioni e quanto tutti gli anelli della filiera abbiamo un’enorme responsabilità. Teniamo a sottolineare che i suini del circuito del prosciutto di Parma hanno un’alimentazione rigidamente regolata dal relativo Disciplinare di produzione. Vogliamo pertanto rassicurare tutti i nostri consumatori sulle indubbie qualità e garanzie del nostro prodotto e affermare che nessun prosciutto di Parma in commercio deriva da questi suini”. Il sistema di tracciabilità, che caratterizza tutta la filiera dei prosciutti Dop, ha permesso, quindi, di identificare le cosce di suino irregolari in stagionatura, che sono state tutte bloccate. Una dimostrazione dell’efficacia della filiera nell’impedire che prodotti non idonei vengano messi in commercio. (PF)
Sequestro prosciutti/Consorzio prosciutto di Parma: “Il Consorzio si costituirà parte civile nel processo contro l’allevatore”
RepartoGrafico2012-07-19T18:45:50+02:0019 Luglio 2012 - 18:45|Categorie: Salumi|Tag: consorzio prosciutto di parma, sequestro prosciutti, Stefano Fanti|
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