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Spagna: secondo una ricerca di The Brattle Group, i distributori favoriscono i marchi privati a discapito dell’Idm

2024-04-05T15:22:57+02:005 Aprile 2024 - 15:00|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , , , , |

Madrid (Spagna) – Le catene di distribuzione alimentare della Spagna applicherebbero margini commerciali da 2 a 18 volte superiori ai prodotti a Marca industriale (Idm) rispetto a quelli a Marca del distributore (Mdd), così da spingere i consumatori verso questi ultimi. Lo rivela lo studio ‘Márgenes de Comercialización en el sector de la Distribución Alimentaria’ (‘Margini di commercializzazione nel settore della distribuzione alimentare’) di The Brattle Group, ripreso da diverse testate spagnole.

“L’eliminazione di queste pratiche discriminatorie sui margini potrebbe alleggerire il costo del carrello della spesa e ridurre le pressioni inflazionistiche. Stimiamo che, in media, se i rivenditori applicassero all’Idm gli stessi margini commerciali che applicano alla Mdd, i prezzi dell’Idm potrebbero diminuire, in media, del 16%”, spiega il direttore di The Brattle Group, José Antonio García. Il prezzo dei prodotti Idm fissato dai distributori finisce per essere tra il 5% e il 160% maggiore del prezzo di vendita della Mdd. Lo studio indica che, applicando all’Idm margini equivalenti a quelli della Mdd, si ridurrebbe il prezzo di vendita della prima tra il 4% e il 41%, diminuendo il differenziale di prezzo del 48%.

Il presidente di Promarca, Ignacio Larracoechea, afferma che “le catene di vendita al dettaglio spesso applicano un ricarico maggiore ai marchi dei produttori, non permettono loro di competere con le innovazioni, e si avvantaggiano di falsi miti. Ciò si traduce in una concorrenza sleale con conseguenze negative per il settore”.

Uno studio di Kantar mostra che l’Idm occupa sempre meno spazio sugli scaffali della distribuzione spagnola (leggi qui).

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