Bruxelles (Belgio) – Tagliare gli sprechi alimentari pro-capite dal 2020 al 2030 del 30% in ristoranti, mense e famiglie, e del 10% nell’industria alimentare. Sono questi gli obiettivi obbligatori nazionali proposti a inizio luglio dalla Commissione Ue all’interno di una riforma della direttiva sui rifiuti.
Secondo quanto fa sapere l’esecutivo, infatti, ogni anno vengono sprecate quasi 59 milioni di tonnellate di cibo (131 Kg/abitante), con un valore di mercato stimato di 132 miliardi di euro. Oltre la metà dello spreco (53%) è generato dalle famiglie, seguite dal settore di trasformazione e manifatturiero (20%). I risparmi che si raggiungerebbero sarebbero, secondo la Commissione, nell’ordine dei 400 euro l’anno per una famiglia di quattro persone.
La proposta, che prevede una valutazione dei progressi compiuti nel 2027, deve ora passare al vaglio del Consiglio Ue e dell’Europarlamento.
