Roma – Secondo indiscrezioni riportate da alcuni organi di stampa, avrebbero preso forma i cambiamenti che riguardano Transizione 5.0, la misura a sostegno degli investimenti industriali in chiave ‘green’. Cambiamenti che sono contenuti nell’emendamento al Decreto Fiscale collegato alla Manovra 2025, presentato in Commissione bilancio al Senato da Matteo Gelmetti, parlamentare di FdI, e volti soprattutto a rendere la misura più attraente per i grandi investimenti, “che attualmente oltre i 2,5 milioni trovavano la ‘concorrenza’ del piano Transizione 4.0”, scrive l’Innovation Post.
Benché l’iter burocratico sia ancora lungo, aggiunge il quotidiano, “possiamo considerare molto probabile che questo emendamento passi e che non sia stravolto durante l’iter in commissione”, visto che “raccoglie i desideri del ministro [Adolfo Urso]” a seguito del confronto con Confindustria dello scorso 23 ottobre (leggi qui).
Queste le principali modifiche contenute nell’emendamento:
Retroattività: le modifiche sarebbero retroattive e quindi valide anche per pratiche già avviate.
Scaglioni d’investimento: si passerebbe dalle attuali tre – fino a 2,5 mln, da 2,5 a 10 mln e da 10 a 50 mln – a due sole soglie di investimento: fino a 10 mln e da 10 a 50 mln.
Aliquote: per investimenti fino a 10 milioni le aliquote per i tre livelli di efficientamento sarebbero del 50%, 55% e 60%; per investimenti da 10 a 50 milioni del 15%, 20% e 25%.
Fotovoltaico: l’emendamento prevede maggiorazioni per tutti i tre tipi di impianti, rispettivamente al 30% per quelli di tipo a), al 40% per quelli di tipo b) e al 50% per quelli di tipo c).
Cumulabilità con la Zes: i due incentivi diventerebbero cumulabili, sempre nei limiti del 100% del totale.