Roma – Il piano transizione 5.0 cambia nella direzione voluta dalle imprese, con le modifiche concordate con l’Unione europea. Tra le modifiche sostanziali dovrebbe esserci l’estensione dei tempi per l’installazione degli impianti, che si allungano di quattro mesi fino al 30 aprile 2026, come si legge sul Sole 24 Ore. Altro nodo risolto è quello relativo al cumulo con altri incentivi europei, su cui la settimana prossima dovrebbe esserci il via libera dell’Ue. Importante poi la semplificazione nel calcolo dei risparmi energetici necessario per poter accedere al credito d’imposta e definire l’aliquota dell’incentivo.
Inoltre, la sostituzione di beni ammortizzati da almeno 24 mesi non richiederà alcuna analisi, con l’accesso diretto al credito d’imposta minimo. Negli emendamenti presentati passerà dal 30 al 50%. Si tratta di modifiche che puntano a rilanciare uno strumento ancora poco utilizzato dalle imprese: finora sono stati prenotati crediti d’imposta per solo 130 milioni di euro su oltre sei miliardi disponibili.
Commenta il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada: “Avevamo espresso i nostri dubbi e questi cambiamenti vanno nella direzione che auspicavamo, si tratta di una buona notizia: è un bene avere più tempo, perchè siamo partiti tardi, così come positiva è la semplificazione, perchè il calcolo dei risparmi energetici è difficoltoso”.