Trattato globale sull’inquinamento da plastica: in corso a Ginevra i negoziati. Ancora lontano un possibile accordo

2025-08-12T11:50:49+02:0012 Agosto 2025 - 11:49|Categorie: Mercato, Tecnologie|Tag: , , , , , |

Ginevra (Svizzera) – I negoziati per la definizione di un trattato globale sull’inquinamento da plastica vanno verso un nuovo nulla di fatto. Dopo l’esito negativo scaturito lo scorso dicembre dall’ultimo incontro del Comitato intergovernativo di negoziazione (INC-5) a Busan, in Corea del Sud, è in corso a Ginerva (Svizzera) dal 4 agosto scorso la nuova sessione di lavoro (INC-5.2).

L’idea di un trattato vincolante per tutti i Paesi aderenti all’Onu, come ricorda il Corriere della Sera in un articolo a firma Antonello Ciotti (presidente Petcore Europe), risale a marzo 2022, quando l’Assemblea delle Nazioni Unite incaricò l’Un Environment Program di indire sessioni INC (Intergovernamental Negotiating Committee) con l’obiettivo di definire le basi e i punti salienti del trattato. Sessioni a cui partecipano tutti gli stati membri Onu con le proprie delegazioni. L’obiettivo ultimo del trattato: ridurre l’inquinamento da plastica e sostenere la transizione verso un’economia circolare a livello mondiale.

Tra i maggiori punti di conflitto c’è il tentativo “della ricerca di una unanimità, che era stata prevista nella fase iniziale della definizione del trattato e che ora è fortemente richiesta da molti Paesi tra cui i più attivi sono l’India, la Russia e il Kuwait che temono di dover subire un accordo in cui non si riconoscono”, sottolinea Ciotti. Dal punto di vista contenutistico del trattato, si è profilato lo ‘scontro’ tra due gruppi: “il primo che racchiude gli stati dell’Emisfero Sud e in parte dalla Ue, che collegano il problema della plastic pollution alla plastic production, e pertanto chiedono dei limiti alla produzione della plastica”, spiega Ciotti al Corriere. “Il secondo macro gruppo, invece, è formato prevalentemente dai Paesi grandi produttori di plastica e di petrolio come Arabia Saudita, i Paesi del Golfo, la Cina e con la nuova Amministrazione anche gli Usa, che sono contrari ad ogni limitazione della produzione, che potrebbe alterare il libero commercio e la crescita dei propri produttori nazionali”.

Resta dunque da capire l’esito dei negoziati di Ginevra, in corso fino al prossimo 14 di agosto.

 

 

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