Ue: necessari aggiornamenti delle norme di commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli

2023-05-16T11:53:24+02:0016 Maggio 2023 - 11:45|Categorie: Beverage, Dolci&Salati, Ortofrutta|Tag: , |

Bruxelles (Belgio) – Norme più chiare sull’etichettatura di frutta e verdura, valorizzazione degli ortofrutticoli con difetti estetici, nuove regole per i succhi di frutta e più frutta nella composizione delle marmellate. Sono alcune delle proposte avanzate il mese scorso dalla Commissione Ue per aiutare i consumatori a operare scelte informate per una dieta più sana e contribuire a prevenire gli sprechi alimentari.

Come si legge sul sito della Commissione Ue, sul fronte dell’etichettatura si rendono necessarie norme più chiare e obbligatorie per miele, frutta a guscio e frutta secca, banane mature, nonché frutta e verdura rifilate, trasformate e tagliate. In caso di miscele, occorrerà riportare sull’etichetta il o i paesi di origine, al fine di aumentare la trasparenza per i consumatori, oltre a promuovere la produzione di questi prodotti nell’Ue. Per evitare gli sprechi alimentari, gli ortofrutticoli con difetti estetici venduti a livello locale possono avere una deroga dalle norme di commercializzazione.

I succhi di frutta potranno recare la menzione ‘senza zuccheri aggiunti’ per chiarire che, contrariamente ai nettari di frutta, i succhi non possono per definizione contenere zuccheri aggiunti, caratteristica di cui la maggior parte dei consumatori non è a conoscenza. Inoltre, per rispondere alla crescente domanda di prodotti con meno zuccheri, un succo riformulato potrebbe indicare sull’etichetta ‘succo di frutta a tasso ridotto di zuccheri’. Sul fronte confetture e marmellate, il contenuto di frutta sarà portato da 350 a 450 gr minimi per Kg di prodotto finito. Con l’aumento del contenuto di frutta, ai consumatori verrebbe offerto un prodotto con meno zuccheri liberi e una quantità di frutta superiore a quella attuale. Il termine ‘marmellata’, finora autorizzato soltanto per le confetture di agrumi, si applicherebbe a tutte le confetture, in modo da adeguare il nome del prodotto a quello più utilizzato a livello locale. Alle bozze di queste nuove norme seguirà ora l’esame da parte di Parlamento e Consiglio europei.

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