Unes-U2/Finiper starebbe per abbandonare l’Everyday low price. Possibile? Voi cosa ne pensate?

2023-04-05T14:35:31+02:005 Aprile 2023 - 14:35|Categorie: Il Graffio, in evidenza, Retail|Tag: , , , , , |

Di Luigi Rubinelli

Conosco e seguo U2 di Unes (gruppo Finiper) dal 2007 con l’apertura del primo punto di vendita a Magenta. La formula era chiara: Everyday low price, no promozioni, no volantini, no carte fedeltà. Gli Unes vennero convertiti in U2. Rossetto e U2 erano gli unici retailer a praticare in Italia l’Everyday low price. Una strategia commerciale difficile da mantenere perché i singoli punti di vendita erano circondati da negozi che esplodevano di promozioni. L’ho seguita come giornalista, ben si intende, ma anche come cittadino rispettoso e speranzoso verso una simile politica commerciale.

Nel 2015 l’azienda decide di aprire un temporary shop a Milano-Belfiore con insegna il Viaggiator Goloso, il brand dei prodotti a marchio del distributore di alto di gamma. Per combinazione abitavo a quattro numeri di distanza e seguii le code di clienti che diventavano sempre più lunghe con acquisti anche importanti.

Nel 2016 ecco il primo negozio a Milano-Belisario di il Viaggiator Goloso, il Luogo del cibo felice. Nello stesso anno Unes inaugura la collaborazione con Amazon.

Nel 2018 viene lanciato il brand Green Oasis casa, la linea di prodotti rispettosi dell’ambiente.

Oggi Unes ha una rete di circa 200 punti di vendita, fra diretti e franchising.

Il 3 aprile di quest’anno il supermercato U2 di Lissone (Mb) cambia insegna diventa U! Come tu mi vuoi. E inizia a sbandare la politica di Everyday low price, vengono introdotte le promozioni. Da voci raccolte le vendite e la marginalità non andavano bene. E’ vero che, come tutto il retail, il negozio di Lissone ha dovuto subire i marosi dei tre anni di lockdown, ma cambiare insegna e addirittura politica commerciale segna una controtendenza significativa. La zona è affollata di punti di vendita ma ci sono aree che stanno ben peggio, come la fotografia mostra.

 

 

Interrogata da Alimentando sul cambio di insegna anche di parte o di tutta la rete, l’azienda risponde: “Abbiamo molti negozi da ristrutturare, vedremo di volta in volta”.

Si può gestire una rete con due politiche commerciali diverse: parte con l’Edlp e parte con le promozioni? No.

Forzando il ragionamento possiamo ipotizzare che un numero crescente di negozi di Unes cambieranno insegna per adottare una politica promozionale anche spinta. Questo accade proprio quando il retail italiano si è accorto della convenienza di fare Everyday low price, come sta succedendo in molti paesi europei.

Come mai Unes pensa di abbandonare l’Edlp? È una mossa giusta?

Voi che ne pensate?

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