Champaign (Usa) – In cima alle principali preoccupazioni dei consumatori americani riguardo ai prodotti di origine animale c’è l’utilizzo degli ormoni della crescita. Gli altri fattori a cui i consumatori prestano particolare attenzione sono: l’utilizzo di Ogm, il benessere animale, la somministrazione di antibiotici, la presenza di una certificazione come cibo biologico. E’ quanto risulta da uno studio condotto dai ricercatori delle Università dell’Illinois e del Nebraska-Lincoln, pubblicato dalla rivista Agriculture and human values, che ha indagato proprio quali sono le preoccupazioni dei cittadini americani quando acquistano prodotti di origine animale, in particolare carni bovine, pollo, latte e uova. L’ordine di queste preferenze, come riporta Il fatto alimentare, varia a seconda del prodotto e del tipo di carne ma, in tutti i casi, al primo posto c’è un sistema di allevamento senza ormoni della crescita. Secondo i responsabili della ricerca, la sorpresa principale è che i consumatori abbiano scelto come primo requisito l’assenza di ormoni della crescita, che nel caso dei polli sono già proibiti per legge. L’altra sorpresa, secondo gli autori, viene dalla scarsa importanza attribuita alla certificazione di prodotto biologico. La maggior parte delle persone la ritiene attribuibile a frutta e verdura ma non alla carne, ignorando così che la certificazione biologica include diverse garanzie.
Università dell’Illinois: consumatori americani preoccupati per ormoni nei prodotti di origine animale
federico2017-06-01T17:29:49+02:004 Maggio 2017 - 16:13|Categorie: Carni, Latte|Tag: antibiotici, ormoni della crescita, proteine animali|
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