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Uova, acquisti in aumento (quantità +3,5% e valore +20%) nonostante i prezzi in rialzo

2023-11-30T10:24:11+02:0030 Novembre 2023 - 10:24|Categorie: Mercato|Tag: , , , |

Milano – Sono in aumento gli acquisti di uova, nonostante i prezzi medi in rialzo (+15%) al di sopra della media nel settore del food. Le vendite dell’alimento infatti crescono in quantità (+3,5%) e valore (+20%): merito della sua versatilità nelle diete proteiche e del basso costo in termini assoluti in tempi di inflazione, riporta il Sole 24 Ore. Nei primi nove mesi del 2023 la spesa in termini di euro è stata quintuplicata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segnando +19,8% nelle vendite nella Gdo, in base ai dati Ismea/Nielsen. L’aumento si somma al 12,6% registrato tra 2021 e 2022: le quotazioni erano sostenute dal rialzo sia dei costi energetici sia dei mangimi, mentre le quantità di uova disponibili erano crollate a causa di una forte ondata di influenza aviaria. Lo conferma Ruggero Moretti, presidente del Comitato uova di UnaItalia, aggiungendo che l’adeguamento del 2023 ha permesso di coprire parzialmente le perdite.

Ora è atteso un consolidamento della tendenza. Il consumo di uova è al primo posto per crescita, seguito da carni (+1,7%) e legumi (+1,4%), nonostante i rincari. Latte e derivati sono invece in calo (-3,2%), come anche salumi (-4%) e pesce (-1,9%). Secondo il report di Ismea, il mercato si stabilizzerà con un +0,6% su base annua, segnando così un graduale ritorno ai livelli pre-influenza aviaria. I prezzi rimarranno probabilmente sui livelli attuali, visto il buon livello di domanda interna e la ripresa della richiesta industriale. L’inflazione pesa sulla tipologia di prodotto acquistato: i consumatori preferiscono alternative più economiche alle uova biologiche e da allevamento all’aperto, che crescono meno. In questo caso infatti i prezzi sono aumentati di più e le bio costano fino al doppio delle altre categorie.

Una nota negativa proviene dalla bilancia commerciale. È stato registrato infatti un deficit di 98 milioni di euro soprattutto a causa del raddoppio delle importazioni nel 2022, sia per uova in guscio che sgusciate. Ma è dovuto all’oscillazione dei mercati internazionali, che riguarda soprattutto la produzione industriale: i consumi del fresco rimangono buoni e la situazione è in miglioramento.

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