Milano – Le azioni di Tyson Foods e Pilgrim’s Pride, multinazionali specializzate nella produzione e lavorazione di carni avicole, sono nuovamente sotto pressione a causa dell’ennesima ondata di influenza aviaria. Come si legge su Il Sole 24 Ore, la prima vittima umana della variante H5N5 registrata nei giorni scorsi nello stato di Washington (Usa) avrebbe riacceso i timori degli investitori, riportando volatilità su tutto il comparto avicolo. Il mercato aveva già mostrato forte sensibilità dopo il primo decesso per H5N1 registrato a gennaio in Louisiana, evento che aveva innescato un calo generalizzato delle quotazioni delle due società. Da allora il 2025 è stato dominato da focolai ricorrenti, aumento dei prezzi e incertezza operativa, nonostante le rassicurazioni delle autorità sanitarie sull’assenza di rischi per la sicurezza alimentare. Significativi gli effetti economici: impennata dei prezzi delle uova, costi più elevati per biosicurezza e abbattimenti, rincari dei mangimi e dell’energia. Un mix che ha compresso i margini e complicato la pianificazione, aggravato da interruzioni della supply chain in diverse aree del Paese. In questo scenario, anche i risultati migliori non hanno protetto i titoli dai ribassi. Tyson Foods, pur superando le attese nel primo trimestre, è rimasta debole per gran parte dell’anno, mentre Pilgrim’s Pride ha vissuto nuove flessioni nell’ultima parte del 2025. Pressione continua anche per Hormel Foods e gli altri player del settore, penalizzati da sentiment negativo e riduzione del potere d’acquisto.
