El Segundo (Usa) – Secondo quanto riportato dal Washington Post, nel terzo trimestre del corrente anno fiscale il fatturato di Beyond Meat è cresciuto del 7,6%, raggiungendo 81 milioni di euro, superando le stime degli analisti, che prevedevano un risultato di 80,7 mln, pari a un incremento del 7,2%. I numeri però restano interlocutori, e l’azienda che produce sostituti di origine vegetale delle proteine animali continua a perdere a Wall Street. Su base azionaria, infatti, Beyond Meat riporta un calo di 41 centesimi per azione, comunque inferiore ai 44 previsti, ma resta il fatto che dall’inizio dell’anno le azioni sono scese del 26%. Nonostante la razionalizzazione dei costi legati a materiali e logistica, che ha prodotto una ricaduta positiva sui margini trimestrali (ora in crescita del 17,7%, mentre l’anno scorso erano in calo del 9,6%), i volumi trimestrali sono in diminuzione, del 7,1%, mentre dodici mesi fa registravano un incremento del 3,5%.
Le previsioni relative al fatturato sono state tagliate, passando da 320/340 milioni di dollari a 320/330 mln. La company di El Segundo si prepara a una ristrutturazione del bilancio, con un aumento delle riserve di liquidità entro la fine dell’anno in corso. Ma gli analisti rilevano che molti clienti sono insoddisfatti della prima esperienza fatta con i prodotti di Beyond Meat, e difficilmente li proveranno nuovamente, frenati anche dal costo del prodotto. Research and Markets, che ha analizzato il mercato potenziale della carne vegetale da qui al 2035, prevede una crescita nei prossimi 11 anni dell’11,16%, frenata anche da questioni etiche che hanno sempre un maggiore impatto. In particolare, il business di società come Beyond Meat, Impossible Food e altri competitor ha una forte ricaduta su deforestazione, inquinamento e danni alla biodiversità, e i consumatori stanno scoprendo che, sotto il profilo etico, solleva problematiche importanti.