Washginton (Usa) – Donald Trump tenta l’ultima carta per salvare la sua politica dei dazi: il presidente americano ha chiesto alla Corte Suprema di intervenire d’urgenza per scongiurare quella che definisce una “catastrofe economica”. La mossa riflette la fragilità della posizione legale della Casa Bianca, già sconfitta più volte nei tribunali minori che hanno giudicato illegittima gran parte delle tariffe (leggi qui). Trump spera nel sostegno dei giudici conservatori: sei su nove siedono a destra, tre scelti da lui stesso.
Il timore che la Corte possa ancora una volta piegarsi al presidente è concreto: dodici giudici federali, in una rara intervista collettiva alla Nbc, hanno accusato la Corte Suprema di aver ribaltato sistematicamente le sentenze sfavorevoli a Trump senza fornire motivazioni. Intanto cresce la pressione sulle istituzioni indipendenti: il Dipartimento di Giustizia ha aperto un’inchiesta sulla governatrice della Fed Lisa Cook, mentre Trump chiede il reintegro di una commissaria della Federal Trade Commission da lui rimossa.
Il presidente americano ha avvertito che senza dazi “sarebbe la fine per gli Stati Uniti”, parlando di un “disastro totale” dopo che una Corte d’appello ha bocciato le misure, e rivendicando entrate record di 17mila miliardi di dollari. Si tratta di denaro pagato dagli stessi importatori e dalle aziende americane: costi che finiranno poi per gravare sui consumatori.