Vertical farming: tempi difficili per il settore

2023-04-06T14:11:20+02:006 Aprile 2023 - 14:09|Categorie: Mercato, Ortofrutta|Tag: , |

Brooklyn (Usa) – Upward Farms, l’azienda americana con sede a Brooklyn specializzata nella coltivazione di insalate in vertical farming, ha annunciato la sua chiusura dopo 10 anni di attività. “Con grande dispiacere, Upward Farms cesserà di operare nel settore dell’agricoltura verticale”, si legge in una lettera pubblicata sul sito dell’azienda. “Il vertical farming è quasi infinitamente complesso: man mano che affrontavamo le sfide ne emergevano di nuove. Anche se chiudiamo un capitolo, celebriamo comunque i notevoli risultati ottenuti dal nostro team e l’impatto positivo che abbiamo avuto sull’industria alimentare. […] Siamo ancora convinti che risolvere i problemi relativi alla produzione di cibo e la salvaguardia del clima sia una delle sfide più importanti del XXI secolo”. L’epilogo di Upward Farms è solo l’ultimo di una serie di chiusure o riassetti delle aziende di vertical farming. Molteplici le cause: dalla necessità di importanti capitali e fondi esterni, fino agli alti costi di gestione (a partire dall’illuminazione artificiale). A causa di condizioni di mercato difficili, ad esempio, a novembre la tedesca Infarm ha annunciato di voler ridurre le attività in Uk, Francia e Paesi Bassi. La francese Agricool ha chiuso nel 2022. Qualche mese fa è cessata anche l’attività di Future Crops, azienda israelo-olandese che aveva fondato una delle più grandi vertical farm del Vecchio Continente a Poeldijk, nei Paesi Bassi.

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