Milano – Secondo quanto riportato da Assica (Associazione degli industriali delle carni e dei salumi), con una nota diffusa oggi dal ministero della Salute si è conclusa la negoziazione tra il governo italiano e Pechino per l’apertura del mercato cinese ai salumi cotti. L’autorizzazione, pur circoscritta a cinque aziende (Agricola tre valli, Leoncini, Felsineo, Brianza salumi e Lusetti salumi), è considerata un passo importante nello sviluppo dell’enorme mercato asiatico: “Questa è una apertura significativa, sebbene purtroppo ancora limitata, per le nostre aziende”, ha commentato il presidente di Assica, Lisa Ferrarini. “Ringrazio il ministero della Salute, e in particolare il dipartimento della Sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza alimentare, per il continuo impegno per le specifiche negoziazioni con le autorità sanitarie cinesi”. Il via libera riguarda alcuni prodotti tipici come prosciutto cotto, mortadella, cotechini e altri salumi trattati termicamente, realizzati negli stabilimenti visitati otto anni fa dalle autorità cinesi e che oggi hanno ricevuto la definitiva approvazione dal Servizio veterinario di Pechino. Dal 2004 è già possibile esportare in Cina i prosciutti crudi, stagionati per almeno 313 giorni. Secondo i dati Assica, nel 2013 sono state esportate nel paese 59,7 tonnellate di prosciutti, per un giro d’affari di 700mila euro.
Via libera all’export di salumi cotti in Cina
RepartoGrafico2014-12-16T09:45:51+02:0027 Marzo 2014 - 15:07|Categorie: Salumi|Tag: assica, cina, export, Lisa Ferrarini, salumi cotti|
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