Roma – Unione italiana vini accoglie positivamente il decreto Decreto ministeriale ‘Dealcolizzati’ presentato dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida (leggi qui) e che regolamenta la produzione di vini No-lo (no e low alcohol) in Italia.
“Salvo alcuni elementi certamente perfezionabili”, si legge in una nota diffusa dall’associazione, “Unione italiana vini (Uiv) ritiene che la bozza definisca un quadro normativo chiaro e dettagliato, in grado di tutelare la qualità del prodotto e l’informazione al consumatore”, e pertanto “auspica che all’importante cambio di marcia impresso faccia seguito un’approvazione rapida del provvedimento da parte del ministro Lollobrigida, atteso prima del prossimo Natale”.
Uiv elenca gli elementi salienti del Dm:
- La definizione e classificazione dei vini dealcolizzati (titolo alcolometrico non superiore a 0,5%) e parzialmente dealcolizzati (titolo alcolometrico superiore a 0,5% ma inferiore al minimo della categoria originale, 8,5%/9%).
- L’inserimento di tali definizioni in etichetta a seguito della categoria vino.
- Il divieto di dealcolizzare prodotti Dop e Igp
- L’obbligo di eseguire la dealcolizzazione tramite i processi stabiliti dall’Ue utilizzati singolarmente o congiuntamente secondo le modalità di parziale evaporazione sottovuoto, tecniche a membrana e distillazione
- Il divieto di aumentare il tenore zuccherino del mosto e aggiungere acqua o aromi esogeni al prodotto
- La possibilità di recuperare e riutilizzare l’acqua e gli aromi endogeni dalla soluzione idroalcolica derivante dal processo, a condizione che avvenga in un circuito chiuso e automatico.
Due, secondo Uiv, gli aspetti migliorabili dell’attuale Dm:
- Permettere che le operazioni di dealcolizzazione possano avvenire nello stesso stabilimento dove avvengono le operazioni di vinificazione/imbottigliamento, ma in ambienti separati e non intercomunicanti, come indicato dall’Icqrf (e non in ‘stabilimenti’ separati)
- Il trattamento come rifiuto – anziché sottoprodotto – per le sostanze idroalcoliche ottenute con tecnica a membrana a contatore in ragione dell’antieconomicità nell’utilizzo per altri impieghi.